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Da piccolo il suo sogno era quello di diventare CEO di un’azienda. Ci è riuscito nel 2016, a sedici anni, quando ha sviluppato Flogg, un social network per il commercio online dedicato agli adolescenti. È Ben Pasternak, imprenditore 19enne australiano, cresciuto tra computer e tecnologia, sviluppatore a soli 15 anni di “Impossible Rush”, un gioco la cui app è arrivata al primo posto delle più scaricate da iTunes. Nel 2016 il Time l’ha inserito nella lista annuale degli adolescenti più influenti. Ma qual è il suo segreto? Il fatto che a 15 anni avesse già un patrimonio di oltre due milioni di dollari, o il poco tempo che spende sui social? Pur non avendo mai pubblicato nulla né su Instagram né su Twitter, infatti, ha raccolto rispettivamente 101mila e 50mila follower, che vorrebbero scoprire come ha fatto a diventare il Mark Zuckerberg dei millennials.

La biografia di Ben parla chiaro: la tecnologia è sempre stata parte del suo DNA. La fortuna di nascere in una famiglia ricca gli ha permesso di essere sempre all’avanguardia. A undici anni ha pubblicato un video su YouTube in cui ‘spacchettava’ il suo primo iPhone, facendone la recensione, ed è stato uno dei primi ad acquistare, man mano, tutti i dispositivi Apple. A 15 anni capisce che la scuola gli sta stretta: si ritira e decide di investire le sue energie per creare Impossible Rush, il gioco che l’ha fatto entrare nell’Olimpo dei guru del web. Il segreto di quest’app, che in pochi giorni aveva già raggiunto oltre mezzo milione di download, è indubbiamente la sua semplicità: l’utente gioca con una ruota e delle palline di colori diversi da abbinare. Un giochino che gli fa guadagnare due milioni di dollari di finanziamento, tanto che dall’Australia decide di trasferirsi a New York. Il suo obiettivo, infatti, non era semplicemente quello di guadagnare.

Arrivato a Manhattan, a nemmeno sedici anni, Pasternak capisce di dover sfruttare la popolarità, e decide di investire il denaro guadagnato per creare Flogg, la piattaforma per l’e-commerce dedicata ai suoi coetanei. Una vera e propria sfida a eBay, che funziona, e la sua ambizione lo spinge anche a scontrarsi con un altro fenomeno di qualche anno fa, Chatroulette. Da qui nasce l’idea di Monkey, progetto che crea insieme all’amico Isaiah Turner (classe 1998), e che lo assorbe completamente: l’obiettivo, questa volta, era di creare una “Chatroulette senza i pervertiti”.

Il meccanismo è lo stesso dell’”avversario”: l’app permette ai giovani di videochattare in maniera casuale. Se entro i primi 15 secondi la conversazione è gradita, può andare avanti anche su Snapchat, uno dei social network preferiti dei millennials, altrimenti si passa al prossimo utente. La differenza è che si possono scegliere anche le tematiche delle conversazioni: le categorie sono infinite, da “musica”, a “LGBTQ”, da “rap” a “calcio”, e perfino “passione per il barbecue”.

Oggi Monkey non è più di proprietà di Ben e del suo socio, che a dicembre 2017 hanno deciso di venderla alla HOLLA, del giovane Eric Tao. Pasternak, dopo anni di successi, ha deciso di andarsene per un po’ in India per cercare ispirazioni. E da una recente intervista a un giornale australiano, sembra che molto presto annuncerà delle importanti novità. E non si possono non avere alte aspettative da parte di un ragazzo il cui idolo è Elon Musk, CEO di Tesla motors e cofondatore di PayPal. Il suo obiettivo? “Creare qualcosa che possa cambiare il mondo positivamente”. Se i presupposti sono questi, non c’è dubbio che ci riuscirà!