Il nuovo film di Paolo Sorrentino intitolato È Stata La Mano Di Dio è stato presentato alla Mostra del Cinema di Venezia 2021 ed era una delle pellicole più attese dell'intera manifestazione, poiché racconta la tragedia realmente vissuta dal regista premio Oscar de La Grande Bellezza. Una sorta di autobiografia personale e introspettiva dove Sorrentino racconta (anche grazie a un cast stellare composto da Filippo Scotti, Toni Servillo, Teresa Saponangelo e Luisa Ranieri) come la sua infanzia nella Napoli degli anni '80 sia stata completamente sconvolta dall’improvvisa morte dei suoi genitori e di come la figura di un "celebre calciatore" gli abbia involontariamente salvato la vita. Le giornate del giovane Paolo Sorrentino scorrevano tranquille insieme a mamma Concetta (detta Tina) e papà Salvatore (detto Sasà), un tifoso del Napoli doc che è andato in brodo di giuggiole quando nella sua squadra del cuore è arrivato Diego Armando Maradona, poi soprannominato come “La Mano Di Dio” (un appellativo questo che è stato di forte ispirazione per il titolo della pellicola ora in gara a Venezia).

instagramView full post on Instagram

Nel corso di un weekend in montagna in quel di Roccaraso, in Abruzzo, i genitori di Sorrentino finiscono vittime di un terribile incidente domestico causato dalla fuga di monossido di carbonio sprigionato da una stufa che fa morire per asfissia (durante il sonno) entrambi i genitori dell’allora 16enne che, quel giorno, era andato in trasferta a Empoli per veder giocare il Napoli. E così quindi che per amore di Maradona la vita di Sorrentino prende una piega inaspettata e inattesa del tutto fortuita, poiché prima di quel giorno Paolo aveva già provato più volte a farsi dare il permesso dal padre per andare in trasferta da solo, senza però mai riuscirci. Una storia da brivido quella vissuta da Paolo Sorrentino la cui giovinezza termina proprio quel giorno, lasciando nel regista di The Young Pope una tristezza inimmaginabile.

Sono dolori enormi dai quali non ci si libera più. Si attutiscono, si trasformano, uno dei tanti tipi di dolori che a una determinata età condizionano la vita, ma non necessariamente in peggio” aveva raccontato nel corso di un’intervista con Raffaella Carrà Sorrentino, oggi finalmente pronto a parlare della propria storia che, grazie al film È Stata La Mano Di Dio, rende omaggio ai suoi genitori. “Ho pensato che potesse essere utile dal momento che sono sempre rimasto bloccato ai miei 16 anni e al dolore di quell'età” ha spiegato Paolo Sorrentino, oggi in gara alla Mostra Del Cinema Di Venezia 2021 con una pellicola che è sì autobiografica ma anche universale, poiché parla di famiglia, eroi più o meno involontari, di dolore, di momenti di profonda solitudine ma anche di forza di volontà, la stessa che ha spinto Paolo a non lasciarsi andare e a trovare la propria strada dove, grazie al cinema, è riuscito a costruirsi un mondo meraviglioso, fatto di grandi bellezze e tanta meraviglia, nel quale potersi rifugiare per sfuggire dalla dura realtà che, quando era ancora adolescente, gli ha fatto provare il dolore più grande della sua vita. Un sentimento questo che oggi però Paolo è riuscito a trasformare in poesia, o meglio, in un "film d'amore" dedicato a mamma Tina e papà Sasà.

Ti è piaciuto l'articolo? Iscriviti alla nostra newsletter per ricevere gli articoli di Cosmopolitan direttamente nella tua mail.

ISCRIVITI QUI