Vuoi rimetterti in forma prima dell'arrivo della bella stagione? Ecco tutto quello che devi sapere sulla carbossiterapia, che ti può aiutare a curare cellulite, adiposità e smagliature.

Si tratta di una tecnica non nuova ma che si è diffusa da pochi anni per fini estetici, mentre prima era usata solo per fini strettamente medici.

Ci siamo fatti spiegare questa tecnica dalla dottoressa Maria Gabriella Di Russo, specializzata in Idrologia Medica presso l’Università degli studi di Pisa, Docente di Medicina Estetica al Master Università di Pavia e socia dell’associazione Italiana Medicina Antiaging.

La dottoressa Russo ci ha spiegato che le cose da sapere sulla terapia con la CO2 sono principalmente 8. Eccole!

1) Carbossiterapia, che cos'è?

La carbossiterapia, che nasce in Francia per la cura dell'insufficienza venosa, è una metodica in uso sin dal 1932.

Consiste nella somministrazione sottocutanea, mediante aghi sottilissimi, di anidride carbonica (CO2) medicale.

Oggi viene utilizzata per diversi scopi anche estetici: il ringiovanimento del viso, collo, décolleté e mani; curare la cellulite (gambe) e le adiposità localizzate (fianchi, doppio mento e occhiaie); trattare la lassità cutanea (addome, braccia ed arti inferiori), smagliature e cicatrici.

2) La carbossiterapia è sicura?

Questa metodica non presenta alcun tipo di tossicità e la sua efficacia è stata dimostrata da diversi studi scientifici.

L'anidride carbonica per uso medicale è identica a quella che noi normalmente produciamo con la respirazione e viene riassorbita in poco tempo per via ematica ed eliminata con la respirazione.

La CO2 è atossica e non provoca embolia: è importante, però, che il macchinario che la veicola sia riconosciuto dal Ministero della Salute.

3) Controindicazioni della carbossiterapia

La carbossiterapia è sconsigliata in tutti i casi di insufficienza respiratoria, renale, cardiaca o epatica di livello avanzato; in casi di anemia, ipertensione arteriosa grave e trombosi.

È sconsigliata anche durante la gravidanza. Importantissimo è avere l'accortezza di affidarsi a medici seri, esperti nella metodica, presso strutture accreditate e ospedaliere.

Il macchinario per la carbossiterapia deve essere certificato dal Ministero della Salute.

4) La carbossiterapia per combattere l'invecchiamento

La carbossiterapia agisce direttamente sulla struttura del derma, promuove una benefica vasodilatazione, ripristina il corretto flusso di sangue nelle aree asfittiche, aiutando così l'attività dei fibroblasti a migliorare il processo di rigenerazione cellulare.

L'anidride carbonica per alcuni secondi gonfia l'area trattata: si crea così un enfisema superficiale che viene riassorbito in pochi attimi. Il risultato è immediato, il volto appare subito più giovane e liscio.

5) La carbossiterapia per combattere la cellulite

La carbossiterapia ha un ruolo fondamentale nell'alterazione del microcircolo. La somministrazione viene fatta iniettando il gas nelle aree anteriori e posteriori della coscia, il dosaggio può variare a secondo della gravità e dell'estensione dell'inestetismo.

Già dalle prime sedute si noterà una maggiore elasticità cutanea, con miglioramento della consistenza del tessuto cellulitico e riduzione dello spessore dello stesso.

Durante la terapia è possibile l'insorgenza passeggera di bruciore e/o fastidio e dolenzia nel punto di iniezione; alla fine di ciascuna seduta può verificarsi una senso di peso agli arti inferiori che ha una durata di pochi minuti.

A seguito dei risultati ottenuti questa metodica è stata introdotta in diversi centri di chirurgia plastica e medicina estetica quale tecnica di complemento alla lipoaspirazione.

6) Carbossiterapia contro il grasso localizzato

Sugli accumuli di adipe, la carbossiterapia funziona perché attiva gli enzimi capaci di sciogliere e riassorbire i grassi.

Agisce anche sulla circolazione sanguigna, aumentando la velocità del flusso e l'apertura dei capillari: così si ossigenano meglio i tessuti, si ottiene più facilmente lo smaltimento di scorie e gonfiori, con un effetto drenante, e l'aspetto della pelle migliora.

Dopo il trattamento l'anidride carbonica si trasforma in acido carbonico che, abbassando il pH, favorisce il rilascio di ossigeno nei tessuti.

Questo fa sì che aumenti il metabolismo nelle queste zone trattate, favorendo un riassorbimento del grasso. Ad oggi la carbossiterapia è il miglior trattamento per le adiposità localizzate.

7) Carbossiterapia contro le occhiaie "dark circle"

Nella regione perioculare l'effetto tensore del gas diminuisce la ptosi (abbassamento della palpebra) e riduce visibilmente le borse adipose della palpebra inferiore.

Inoltre, l'aumento del drenaggio post carbossiterapia consente di ottenere un effetto positivo anche sulle occhiaie scure.

8) La carbossiterapia è dolorosa?

La terapia può risultare fastidiosa soprattutto all'inizio, mentre il fastidio diminuisce con il progredire delle sedute.

Solo nel trattamento delle palpebre può permanere un po' di gonfiore (per 12 ore al massimo).

Ecchimosi ed ematomi sono rari, dipendono molto dalla mano dell'operatore e dalla fragilità capillare.

Il numero delle sedute è strettamente personale. Per adiposità e cellulite le sedute si ripetono settimanalmente; per volto, collo, décolleté e mani la cadenza può essere quindicinale o mensile.

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Maria Gabriella Di Russo, medico chirurgo, idrologo e medico estetico