Di tumore alle ovaie ne hai sentito parlare qualche mese fa quando Angelina Jolie ha rivelato di essersi sottoposta a una ovariectomia, l'esportazione delle ovaie, per evitare un possibile carcinoma ovarico. Tra le tante malattie di cui senti spesso parlare ci sono il tumore al seno e il tumore all'utero, ma del cancro alle ovaie se ne parla meno. Eppure è il sesto tumore più diagnosticato nelle donne.

Che cos'è il tumore alle ovaie

È il tumore che colpisce gli organi riproduttivi femminili, causato dalla moltiplicazione incontrollata delle cellule ovariche. L'80 per cento dei tumori alle ovaie è benigno, e di questi il 60 per cento è diagnosticato in donne giovani con un'età inferiore ai 40 anni. Esiste poi una percentuale di tumori maligni, 15-20 per cento, che colpiscono per gran parte le donne sopra i 40 anni, mentre una percentuale più bassa, 5-10 per cento dei tumori ovarici hanno una malignità intermedia e sono definiti tumori bordeline, più comuni nelle donne giovani. «È un tumore particolare che nasce dalle tube di falloppio e si impianta nelle ovaie ed è difficile fare una diagnosi precoce. Per questo è importante capire quali tipi di donne possono essere più a rischio», spiega la dottoressa Nicoletta Colombo, Direttore Divisione di Ginecologia Oncologica Medica dell'Istituto Europeo di Oncologia. Se le cause del tumore ovarico sono ancora poco conosciute, più noti sono i fattori a rischio da tenere a mente. Tra questi uno dei più importanti è il fattore genetico. Ci sono poi le abitudini di vita che ne possono favorire l'insorgenza, come un'alimentazione troppo ricca di grassi e di alcool e l'obesità. Mentre può contrastarlo una regolare attività fisica.

I sintomi del carcinoma ovarico

Il cancro alle ovaie è difficile da diagnosticare perché i sintomi non sono specifici. Ma è utile sapere quali possono essere dei campanelli d'allarme per poterne parlare con il medico quando l'insorgenza di più sintomi risultano prolungati nel tempo, devono cioè persistere da almeno 3 o 4 settimane, soprattutto se non ne avevi mai sofferto prima.

I sintomi più comuni sono:

  • addome gonfio e persistente
  • fitte addominali
  • necessità di urinare spesso
  • inappetenza
  • senso di sazietà anche quando non hai mangiato
  • perdite ematiche vaginali
  • cambio delle abitudini intestinali (stitichezza o diarrea).

Il test genetico per prevenire

Poiché uno dei fattori principali dell'insorgenza del tumore alle ovaie è di tipo ereditario, il test genetico consente di intervenire nei migliori dei modi sia quando la malattia è stata diagnosticata, sia come eventuale prevenzione nelle donne più a rischio. Circa il 15-20 per cento dei tumori alle ovaie è causato dalla mutazione di due geni, il BRCA1 e BRCA2, la cui funzione principale riguarda seno e ovaie. «Il test genetico va fatto quando si scopre di avere un tumore ovarico per capire se c'è stata la mutazione dei due geni e individuare una terapia efficace. Inoltre, può essere utile da sapere per le altre donne della famiglia», spiega la dottoressa Vanda Salutari, Dirigente della divisione Ginecologia Oncologica dell'Università Cattolica presso il Policlinico Gemelli di Roma. In cosa consiste il test? Si tratta di un prelievo di sangue grazie al quale è possibile effettuare un'analisi molecolare. Il test ha tempi di risposta molto lunghi, ma dal febbraio 2015, grazie a una piattaforma digitale e in forma sperimentale, viene effettuato con tempistiche più brevi, circa un mese, presso il Policlinico Gemelli di Roma. «Il test genetico non va fatto a tappeto su tutte le donne», precisa la dottoressa Salutari. «Si effettua su chi ha già diagnosticato la malattia o a chi ha familiarità, ma attenzione, un solo caso in famiglia può essere casuale, occorro almeno due parenti di primo grado», precisa la dottoressa Colombo.

Asportare le ovaie: la scelta di Angelina Jolie

Nel caso di Angelina Jolie il test genetico ha infatti individuato il fattore ereditario, poiché a causa di un tumore l'attrice ha perso oltre alla mamma, anche la nonna e una zia. Per la Jolie il test aveva evidenziato la mutazione di uno dei due geni con una percentuale più alta di essere colpita da un tumore al seno e alle ovaie. Da qui la decisione di esportarle. Eliminare le ovaie però significa anche vivere una menopausa precoce. Nelle donne giovani che scoprono di avere familiarità con la malattia e, in seguito al test genetico, rivelano una certa percentuale sull'insorgenza della malattia «è possibile eseguire un'operazione che elimini la tuba e non l'ovaio, in modo da consentire una gravidanza assistita», spiega la dottoressa Colombo. Nella cura del tumore ovarico il ricorso all'intervento chirurgico varia secondo i casi e l'età della paziente. Un altro aspetto importante della cura è la chemioterapia, basata su un trattamento farmacologico e, non meno importante, il supporto psicologico.

Che cos'è Acto onlus

Per conoscere meglio che cos'è il tumore alle ovaie, è nata Acto onlus, Alleanza contro il tumore ovarico, un'associazione che riunisce medici, pazienti e familiari che oltre a diffondere le corrette informazioni offre supporto a chi ne ha bisogno. L'8 maggio, inoltre, Acto promuove la Giornata Mondiale sul tumore ovarico.

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Valentina Ciannamea
Visual Desk Managing Editor

Giornalista, mi occupo di video, se scrivo lo faccio di attualità, spettacolo, coaching. Appassionata di crescita personale, adoro le storie di chi realizza i propri sogni, amo il coraggio di chi rischia, il mare 🌊 e i cavalli🐎.