È una scena che forse hai visto mille volte, in casa tua o di amici. Un pacco di biscotti appetitosi sul tavolo e la tua amica che ti dice sconvolta: «Ma hai letto gli ingedienti? C'è l'olio di palma! Non devi comprarlo, fa malissimo!». O magari sei proprio tu quell'amica… Quella che al supermercato impiega due ore per fare la spesa perché controlla in modo ossessivo-compulsivo che in etichetta non ci sia il famigerato olio. Hai letto che fa male alla salute ed è dannoso anche per la sopravvivenza degli oranghi, perché per produrlo e utilizzarlo nell'industria alimentare si stanno distruggendo milioni di ettari di foreste tropicali in Malesia e Indonesia e sta provocando seri danni all'ambiente. No, non è giusto, non è sostenibile e concepibile. Questo scempio va fermato. Ma in che modo? E cos'è esattamente l'olio di palma?

Facciamo chiarezza

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«E una sostanza che si ricava da una pianta che cresce in zone tropicali, molto ricca di acidi grassi saturi non idrogenati (circa il 50%). Prima di essere lavorato, l'olio contiene anche diverse sostanze benefiche, come i carotenoidi precursori della vitamina A e meravigliosi antiossidanti. Ma una volta raffinato, però, perde questi benefici. Ed è quest'ultimo il tipo usato di solito nell'industria alimentare», spiega Laura Carraresi, ricercatrice PhD in economia agro-alimentare all'Università di Bonn, in Germania. «Il suo contenuto in acidi grassi saturi lo rende appetibile per l'industria alimentare perché a temperatura ambiente è semi-solido, quindi è simile al burro! E il suo costo, naturalmente, è molto più basso rispetto ad grassi...». Ecco perché si trova quasi ovunque: biscotti, merendine, creme spalmabili, pan carrè…

Riguardo ai rischi per la salute, ci sono ancora risultati controversi, spesso perché non viene specificato quale processo chimico è stato usato nella lavorazione. «A seconda, infatti, del procedimento chimico utilizzato e dei residui di sostanze tossiche che sono presenti nella zona di coltivazione le caratteristiche del grasso cambiano. Ma si tratta comunque di un grasso saturo e, come tutti i grassi, quindi andrebbe limitato nel consumo».

Riduci i grassi saturi

Mica facile! Soprattutto perché insieme all'olio di palma, durante la giornata mangi anche latte, formaggi, grassi animali (e anche questi sono grassi saturi!). Ed è così che cuore, arterie e linea rischiano grosso. Quindi, ricapitolando: «Consumare ogni tanto prodotti contenenti palma, in quantità moderate (2 biscotti non 10… per intenderci), magari in una dieta varia, ricca di frutta e verdura, non comporta alti rischi. Ma mangiare grassi saturi tutti i giorni è sicuramente nocivo per il cuore e per le arterie, ma anche per la linea. Se proprio hai voglia di qualcosa di dolce, lascia perdere i tuoi biscotti preferiti… meglio una fetta di pane con un bel cucchiaino di marmellata».

Ecco, rilassati. Smetti di aggirarti come una pazza tra gli scaffali a caccia del malefico olio. Le etichette devi guardarle, certo, ma per valutare anche la quantità di zuccheri, calorie, grassi saturi e idrogenati. Non fissarti su un unico ingrediente! Sai perché? Perché se cominci con uno, potresti continuare con molto altri, purtroppo. Per esempio, potresti smettere di mangiare pesce perché la pesca selvaggia negli oceani sta distruggendo la barriera corallina nel sud est asiatico. Oppure, smetti di mangiare zucchero di canna, caffè, cacao e soia perché la coltivazione intensiva mette a rischio la sopravvivenza di elefanti, tigri, giaguari, rinoceronti (se vuoi maggiori informazioni sull'argomento: oneplanetfood.info). E alla fine, smetti proprio di mangiare…

Fai una spesa intelligente

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La cosa migliore che puoi fare per te e per l'ambiente? Fare la spesa con la testa, senza allarmismi e senza fissarti troppo su un unico ingrediente. Puoi ridurre (non eliminare) il consumo di cibi che consideri dannosi per te e per l'ambiente, firmare petizioni, informarti più che puoi su quello che mangi e fare il passaparola con le amiche. Molte aziende alimentari si stanno attivando per toglierlo e sostituirlo con qualcosa di più sano. Insomma, no panic… e keep calm!

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