Riesci a toccarti l'ombelico passando col braccio dietro la schiena? Se non ce la fai, forse è meglio così. In questi giorni ci stanno provando milioni di ragazze cinesi, che hanno rilanciato il passaparola su Weibo, il social network cinese, corrispettivo del "nostro" Facebook. Ho scoperto questa sfida assurda su Offichina, la rassegna stampa cinese di Giada Messetti, laureata in cinese, ha lavorato 6 anni a Pechino.

La sfida consiste nel passare col braccio dietro la schiena e toccarsi l'ombelico con la punta delle dita. Qualcuna ci riesce, merito di un vitino di vespa, braccia lunghe e affusolate, articolazioni molto snodate. Troppo snodate. In pratica bisogna avere un fisico come quello di Barbie e gli avambracci di gomma, altrimenti non c'è speranza.

Ho lanciato la sfida in redazione e... Be', qualcuna ci è riuscita!

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C'è un dibattito attorno a sfida di contorsionismo: pare che sia nata per dimostrare di avere la vita abbastanza (troppo) sottile, e solo le magrissime possono vincerla. Poche, tra chi ha la classica silhouette "cinese" esile come un giunco, ci riescono, figuriamoci un'occidentale. Forse qualche ragazzina di 12 anni particolarmente atletica può farcela, di sicuro non una donna adulta normopeso.

Io ci ho provato e a malapena arrivo a toccarmi il fianco col dorso della mano. Sono una 44, alta 1 metro e 68 centimetri, peso 60 kg. Non ho il fisico di Gisele ma neanche il girovita cilindrico come uno scaldabagno. Ok, il punto vita non è il mio forte, si vede dalla foto, ma sono piuttosto atletica. Ma il costato è il massimo a cui arrivo, se insisto troppo ho il timore di stirarmi lo sternocleidomastoideo (una volta mi è successo facendo un trasloco, non lo auguro a nessuno).

«Proprio in questo periodo è virale l'hashtag #WomensArmpitHairCompetition lanciato dalla femminista Xiao Yue. Si tratta di una gara: chi risulterà mostrare le ascelle nel modo più "originale, sicuro e esteticamente appagante" vincerà dei premi. L'iniziativa di Xiao Yue vuole puntare l'attenzione sul fatto che non sia giusto che le donne debbano depilarsi le ascelle. Ritiene che sia stato l'Occidente a imporre e rendere socialmente accettata l'immagine dell'ascella depilata a partire dagli anni '90 per spingere verso il consumismo e far vendere le creme depilatorie.
Un'iniziativa simile era già stata portata avanti l'anno scorso, sempre su Weibo. Aveva attirato più di 28 milioni di visitatori», ci spiega Giada Messetti.

«La cosa che mi ha colpito di più, quando vivevo a Pechino, è il desiderio delle ragazze cinesi di avere la carnagione più chiara possibile. Usano dei prodotti per sbiancarsi la pelle. Mi ricordo che quando dovevo comprarmi una crema per il viso o per le mani diventavo matta perché dovevo sempre stare attenta a non comprarne una che fosse sbiancante. I primi anni in Cina (tra il 2002 e il 2006) era difficilissimo trovare creme neutre», continua Messetti. «In Cina per lo più non esiste l'abitudine di andare al mare come da noi e c'è la "paura" di abbronzarsi. La carnagione scura appartiene alle contadine. Le ragazze di città fanno di tutto per avere la pelle bianchissima e aprono sempre l'ombrello anche quando c'è il sole. Negli ultimi anni si cominciano a vedere i cinesi, soprattutto quelli che frequentano le palestre, che vanno a prendere il sole anche sulla spiaggia finta ricostruita nel centro di Pechino, ma i numeri sono ancora insignificanti».

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Gaia Giordani
WEB EDITOR
Copywriter e blogger della prima ora, divoro serie TV e nel tempo libero sforno muffin al cioccolato. Ho scritto da poco il mio primo romanzo. Cintura nera di karate. Ho un'insana passione per gli squali, una volta ne ho accarezzato uno. 99% digital, 1% human.