Hai notato qualcuno di questi sintomi? Frequenza e urgenza a urinare, sensazione di non aver svuotato del tutto la vescica, bruciore durante la minzione, dolore al basso ventre, fitte che si irradiano anche al pube e alla zona lombare? 

Attenzione: potrebbe trattarsi di una infiammazione delle vie urinarie, in particolare della vescica, ovvero cistite.

Si tratta di un'infezione urogenitale: facilmente può  avvenire  il passaggio di germi dalle vie urinarie  all'apparato genitale, con comparsa anche  di  bruciore e prurito vaginale con eventuali  perdite biancastre (leucorrea), giallastre (xantorrea) o  bianco-giallastre (leucoxantorrea).

 Trattenere a lungo la pipì, bere poco durante la giornata (sarebbe consigliabile bere almeno 2 litri di acqua al giorno), la stipsi, l'attività sessuale sono tutti fattori che possono favorire l'insorgenza di infezioni  delle vie urinarie.

E' possibile prevenire?

Sì, usando alcuni semplici accorgimenti.

1.  Aumentare l'apporto di acqua per favorire il lavaggio delle vie urinarie. 

2. Non trattenere mai l'urina per oltre 3 ore perché il flusso urinario allontana molti batteri dalla vescica.

3. Fare sempre pipì dopo un rapporto sessuale.

4. Non indossare indumenti troppo stretti poiché non facilitano la traspirazione e, creando un ambiente caldo-umido,  predispongono all'insorgenza di infezioni da candida.

5. Cerca di mantenere una certa regolarità intestinale.

Quale dieta è meglio seguire?


Scegli un'alimentazione ricca di cereali integrali, frutta e verdura, e assumi stimolatori fisiologici della motilità intestinale per favorire  il mantenimento di un normale flora batterica intestinale


Quali sono le regole doc per l'igiene intima?

Il detergente  deve essere  delicato e non  deve alterare  il pH vaginale, primo fattore naturale di difesa delle vie urogenitali. L'igiene intima deve essere effettuata sempre con movimenti che vanno dalla zona vaginale a quella perianale e non al contrario per evitare di autoinfettarsi. 



Consigli terapeutici


Le terapie tradizionali sono a base di antibiotici. Se non si conosce esattamente il batterio scatenante (perché non c'è stato tempo di effettuare un'urinocoltura), solitamente si utilizza un antibiotico ad ampio spettro. 

Se il problema dovesse ripresentarsi dopo poche settimane dalla cura, l'urinocoltura associata all'antibiogramma diventa fondamentale perché significa che i batteri hanno sviluppato una certa resistenza e dunque va individuato un antibiotico più specifico. 



Esistono delle terapie alternative agli antibiotici? 


Sì. Tra i preparati si utilizzano di frequente l'estratto di uva ursina, il cranberry e il D-mannosio. 


Uva ursina Tradizionale disinfettante delle vie urinarie con  proprietà antinfiammatorie e antisettiche. 

Mirtillo rosso (cranberry) Impedisce ai batteri di aderire alle pareti della vescica. In pratica, è come se formasse uno scudo interno protettivo. Il mirtillo rosso può essere assunto sia contro la cistite in fase acuta sia a scopo preventivo per periodi anche lunghi.


D-Mannosio E' uno zucchero semplice che sembra possedere la proprietà di "legarsi" all'escherichia coli, l'agente più frequentemente riscontrato come causa delle infezioni urinarie, formando un'entità che viene eliminata più facilmente durante la minzione. 


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Giulia Zinno, Consigliere Nazionale Associazione Ginecologi Consultoriali