Ciclo sballato, perdite, dolori più forti del solito... e dal ginecologo scopri che nel tuo utero si nascondono (chissà da quanto tempo!) "oggetti non identificati": cisti ovariche, pezzi di endometrio impazzito (endometriosi), fibromi uterini.

Ma che ci fanno lì questi alieni? Che sintomi danno e come si curano? Te lo spiega la nostra Cosmoesperta, la ginecologa Giulia Zinno.

Fibromi uterini

Chiamati anche leiomiomi o miomi, sono il più diffuso tumore benigno dell'utero. Se ne può formare uno solo oppure diversi e di dimensioni variabili e vengono denominati in base alla zona dell'utero in cui sono localizzati (sottosierosi, intramurali, sottomucosi, peduncolati…).

Le cause di queste formazioni non sono ancora chiare. Ma dalle ricerche è emerso che possono formarsi più facilmente se c'è una predisposizione familiare e una storia di obesità. I fibromi vengono generalmente diagnosticati attraverso una visita ginecologica e un'ecografia pelvica.

Che sintomi danno

Spesso sono del tutto asintomatici e vengono scoperti quando si fa una visita di routine dal ginecologo. Ma in altri casi (a seconda del tipo e della grandezza) te ne accorgi da un cambiamento nel tuo ciclo: hai un flusso più abbondante del solito, dolori addominali e durante i rapporti, spotting. In questi casi, devi correre dal tuo medico e parlargli di questi anomalie. Non sottovalutarle mai.

Come li curi

Una volta che il gine ha stabilito che si tratta di miomi (con tanto di misure e localizzazione) deciderà il da farsi. Non tutti vengono asportati, spesso si possono tenere "buoni" con la pillola.

Su quelli più grandi di solito si interviene chirurgicamente soprattutto se sono sintomatici o provocano emorragie , oppure se stai cercando di rimanere incinta (possono facilmente ingrandirsi e creare delle complicazioni).

In base alla loro sede e localizzazione, quindi, si sceglie la tecnica di rimozione più adatta (isteroscopia, laparoscopia, ultrasuoni focalizzati). Da alcuni mesi, però, è disponibile un nuovo farmaco, che potrebbe modificarne radicalmente l'approccio terapeutico: l'ulipristal acetato.

Controlla il sanguinamento, riduce il volume dei fibromi, riduce i dolori e migliora la qualità di vita. Si tratta di un farmaco abbastanza costoso che però può essere dispensato dal Sistema Sanitario Nazionale.

Cisti ovariche

Sono formazioni rotondeggianti, piene di materiale liquido o solido, che si formano nella zona delle ovaie.

Possono essere "funzionali" (legate alle alterazioni ormonali del ciclo mestruale, sono benigne e di solito transitorie) oppure "organiche".

Queste ultime possono essere di diversa natura come le cisti endometriosiche (conseguenza dell'endometriosi) o i cistoadenomi (che possono ingrandirsi molto fino a 30 cm o più di diametro).

Che sintomi danno

Il primo campanello d'allarme sono le irregolarità mestruali. Ma spesso, soprattutto se si tratta di formazioni non voluminose, non ci sono sintomi dolorosi. Puoi scoprirle attraverso un controllo ginecologico di routine.

Le cisti organiche, soprattutto se grosse, possono essere molto dolorose perché comprimono le aree circostanti e le infiammano. In questo caso compaiono anche disturbi all'intestino o alla vescica.

Come le curi

Le cisti funzionali si risolvono spesso da sole. Ma devi sempre tenerle d'occhio insieme al ginecologo. Può essere di aiuto l'assunzione della pillola anticoncezionale per bloccare l'ovulazione e dare il tempo alle cisti di riassorbirsi.

Per le formazioni organiche, invece, sarà il medico a valutare l'intervento più appropriato in base alla grandezza della cisti e ai dolori che hai. Ma non vanno via da sole.

Quindi potrebbe essere necessario toglierle in laparoscopia (un intervento poco invasivo che ti permette di rientrare a casa in un paio di giorni).

Focolai di endometriosi

Per la cura dell'endometriosi la ricerca si sta muovendo già da molti anni a caccia di una causa.

Probabilmente è legata a fattori di origine genetica, ma studi recenti hanno rilevato che anche molte sostanze inquinanti con le quali si entra spesso a contatto possono favorirne l'insorgenza.

L'endometrio è la mucosa interna dell'utero che in età fertile ciclicamente si sfalda e viene eliminata con il flusso mestruale.

Ma, per vari motivi, può accadere che piccole quantità di tessuto endometriale attecchiscono all'esterno dell'utero (tube, ovaie, intestino, vescica e più raramente altri organi come i polmoni) e non vengono espulsi con il ciclo.

Così questi organi subiscono ciclicamente gli stimoli ormonali e i pezzetti di endometrio che si sono insediati lì si infiammano. E sono dolori…

Che sintomi danno

Dipende dalla zona in cui si sono formati e dalla grandezza dei focolai. Se sono localizzati nell'intestino potresti avere coliche o coliti ogni volta che hai il ciclo oppure cistiti ricorrenti se la sede è la vescica. Il dolore durante le mestruazioni è molto più intenso rispetto a una mestruazione normale e molto spesso, trattandosi di una patologia invalidante, sei costretta a letto.

Come li curi

L'endometriosi viene classificata in stadi, in base alla gravità. Nelle forme lievi può essere sufficiente mettere a riposo le ovaie e l'utero con la terapia estro-progestinica. Nelle forme più gravi si interviene con la laparoscopia. Di recente è possibile utilizzare un nuovo farmaco contenente un progestinico orale, il dienogest, specificatamente studiato e messo in commercio per questa patologia. E sembra essere molto efficace.

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