Qualche tempo fa il direttore ha lanciato l'idea di provare in prima persona gli sport olimpici. Quando Francesca mi ha chiesto quale disciplina mi sarebbe piaciuto sperimentare non ho avuto dubbi:

i 100 metri piani! 🙋

L'ho realizzato nello spazio di un secondo: dentro di me c'è una piccola velocista carica di energia esplosiva che non vede l'ora di lanciarsi a rotta di collo su una corsia delimitata da due righe bianche.

Hai presente quando da piccola correvi a perdifiato e ti sembrava di volare?

Ecco, io volevo riprovare proprio quella sensazione lì.

E così, sotto la guida del mio angelo custode Marco La Rosa, preparatore atletico e tecnico nazionale di atletica leggera olimpica e paralimpica, mi sono buttata anima e cuore in un'impresa che si è rivelata molto più sorprendente del previsto... Mi sono divertita un mondo e ho scoperto almeno 6 cose piuttosto interessanti sulla specialità di atletica leggera più affascinante di sempre.

Iniziamo dalla fine. Dal momento in cui, dopo una buona dose di riscaldamento, il tuo coach ti fa entrare in pista e tu realizzi che...

1. Quei 100 metri non finiscono MAI.

Se sei una ragazza sportiva, per tagliare il tuo primo traguardo ti serviranno meno di 20 secondi. Ma ti avverto: saranno i più lunghi della tua vita e arriverai alla fine completamente stravolta. Io ho avuto il tempo di chiedermelo almeno 4 volte: ma quando diavolo arrivo?!

Il motivo è semplice: anche se sei molto allenata come me, non sai (ancora) dosare fiato ed esplosività. Probabilmente tenderai a esagerare, a sparare tutte le tue cartucce subito per poi accorgerti che la benzina... finisce subito.

La buona notizia è che lo capisci immediatamente: i 100 metri sono una cosa seria, baby.

2. Tra te e il record del mondo ci sono pochi secondi di differenza

Eppure, quei secondi fanno tutta la differenza del mondo. Addirittura, il podio si gioca spesso su differenze pari a un battito di ciglia.

Ai Mondiali di Berlino del 2009 Usain Bolt ha corso i 100 metri in 9''58 e nessuno, finora, è riuscito a raggiungerlo. E pensare che io ci ho messo solo 7 secondi più di lui ;)

3. I giamaicani sono un popolo superiore

A proposito di Bolt: il suo paese, la Giamaica, è una specie di Paradiso del corridore che sforna talenti a ciclo continuo. Genetica, alimentazione, tradizione... sono tanti i fattori che determinano un miracolo del genere ma Marco mi svela che molto dipende anche dal metodo di training dei velocisti giamaicani.

Molti di loro, per esempio, si allenano sull'erba sintetica prima di passare in pista: ecco perché il mio coach mi ha accolta proprio in un misterioso campetto senza corsie e blocchi di partenza... Il risultato l'ho percepito immediatamente: correre sull'erba è molto faticoso, se dopo averlo fatto ti trasferisci in pista senti le gambe leggere e reattive come due molle!

4. La velocità è figlia della forza

È la prima cosa che mi ha detto Marco. Le tue gambe devono essere non solo agili ma anche molto forti: per questo l'allenamento per la velocità deve comprendere esercizi anche molto diversi tra loro.

Il più divertente che ho sperimentato è la corsa sul posto con un paio di elastici legati a una parete e assicurati alle mie caviglie. Quando spingi le ginocchia verso l'alto, il movimento è reso molto più faticoso dalla resistenza. La cosa più difficile? Se ti sporgi troppo in avanti rischi di cadere come una pera cotta, grazie ai famigerati elastici (io ci sono quasi riuscita)...

5. Sei piccolina? Hai una carta in più!

Io non arrivo neanche al metro e sessanta e ho sempre considerato questo apparente deficit un vantaggio: agli uomini scatta l'istinto di protezione, se voglio posso passare del tutto inosservata, mi intrufolo dappertutto e se sono in vena di guadagnare qualche centimetro... posso sfogarmi con il tacco 12 senza mai sentirmi fuori luogo.

Ora ho scoperto di avere un asso nella manica anche nei 100 metri, rispetto alle spilungone: la nostra leva corta ci permette di scattare più rapidamente dai blocchi di partenza ;)

6. Vietato gettarsi sul cibo subito dopo l'allenamento

Dopo un training impegnativo come questo probabilmente sarai molto affamata come me: segui il consiglio del coach e aspetta mezz'ora prima di mangiare. Il tuo corpo sta ancora bruciando combustibile ad alta intensità e assimila molto rapidamente quello che ingerisci subito dopo l'allenamento. Quindi, se ci tieni alla tua linea, prenditela comoda tra doccia e relax... quei 30 famigerati minuti passeranno in un attimo!

Buona corsa ☺️

instagramView full post on Instagram

Segui Artemisia sul suo blog e su Instagram

Headshot of Elisabetta Artemisia Ferrari
Elisabetta Artemisia Ferrari
community manager, web editor
una vita a fare tutt'altro.