Per essere un sano piacere il caffè dovrebbe essere consumato con intelligenza, nei momenti giusti e in determinate condizioni soggettive.

Il mio consiglio? Riduci la quantità di caffè (senza alternarlo al decaffeinato) fino ad assumerne non più di 1-3 tazze nell'arco della giornata, in base al tuo psico biotipo morfologico.

Ma sono di più i benefici o le controindicazioni del caffè?

Su questo argomento gli esperti si dividono in modo drastico, a mio avviso succede perché si generalizza senza considerare la psico-biotipizzazione morfologica.

Ed ecco dunque che un cerebrale avrà tachicardia e nervosismo (se non ansia) con 1-2 caffè al giorno, e un linfatico rimarrà calmo anche con 10. Un bilioso invece sta bene con 3 e si irrita con 5, un sanguigno ne può tollerare 2-3 senza aver un rialzo di pressione.

Chi ha una forte componente epatica, estrogenica, tiroidea, insulinica, dovrebbe valutare se effettivamente beneficia del caffè. È tutta una questione di psico-fisiologia. In base a chi siamo e a come reagiamo agli stimoli, il caffè, così come tanti altri alimenti, potrà avere effetti agli antipodi.

È provato che anche solo una tazza di caffè può portare il battito cardiaco a 100 pulsazioni al minuto, soprattutto se si ha un temperamento ansioso, cerebrale e si è simpaticotonici (iperattivazione del sistema nervoso simpatico).

Troppo caffè potrebbe favorire l'osteoporosi (che comunque è multifattoriale), ma è altrettanto vero che bere caffè può favorire il lavoro dei muscoli.

Uno studio pubblicato su Heart, condotto su 25mila persone di ambo i sessi e di età media, ha dimostrato che il caffè potrebbe proteggere il cuore, riducendo il rischio di attacco cardiaco, e l'ictus, nella misura di 3-5 tazzine al giorno. Ma ricordiamo sempre che bisogna guardare il quadro d'insieme e personalizzare.

Tra i benefici decantati del caffè ci sarebbe quello di aiutare a perdere peso, ma questo può accadere realmente solo in alcune condizioni, seguendo un corretto stile di vita, senza indurre stress e soprattutto se già non si è stressati in modo cronico e non gestito.

Il caffè ha un basso contenuto di calorie, ed è anche un buon soppressore dell'appetito.Il caffè verde, ovvero non tostato, quindi non quello preparato in casa con la caffettiera, in cialde o al bar, grazie all'acido clorogenico, interviene direttamente in alcuni processi metabolici dell'organismo umano.

Agisce direttamente sul fegato, non solo accelerando la velocità con cui quest'organo consuma le sostanze nutritive assimilate per la produzione di energia, ma regolando il rilascio di glucosio nella circolazione (stabilizzando quindi la glicemia).

Inoltre, l'acido clorogenico influenza in modo determinante la digestione, infatti riduce l'assorbimento dei grassi e degli zuccheri da parte dell'intestino, permettendo il transito e l'eliminazione di questo tipo di nutrienti.

In questo modo, di fatto, diminuisce l'apporto calorico di ogni pasto. Inoltre l'acido clorogenico è un potente antiossidante,in grado di ridurre la quota di radicali liberi che sono pro invecchiamento, pro obesità, pro malattie. Nel caffè tostato però l'acido clorogenico è praticamente assente.

Il caffè aumenta il battito cardiaco

Una sola tazza di caffè può far aumentare il battito cardiaco, portandolo dalle normali 60/80 pulsazioni al minuto, fino a 100 se non di più nel biotipo cerebrale, nel sanguigno iperteso, nel bilioso iperteso o stressato; fa restringere le arterie perché aumenta la simpaticotonia.

Cosa succede se si soffre già di tachicardia, pressione alta, ansia, nervosismo?

I sintomi si possono accentuare drasticamente.

Cosa succede all'apparato digerente quando si beve caffè a stomaco vuoto?

Sorseggiare caffè di prima mattina, a stomaco vuoto, può stimolare l'intestino, perché il caffè aumenta le contrazioni intestinali. Questo significa anche che l'assorbimento dei nutrienti sarà ridotto per la maggior rapidità con cui questi passeranno nell'intestino.


Il caffè riduce anche l'assorbimento del ferro, dunque sarebbe da evitare dopo aver mangiato alimenti ricchi di questo minerale, o quando si soffre di anemia sideropenica e durante il ciclo mestruale.

Inoltre, il caffè stimola la produzione di acidi gastrici, quindi è utile dopo un pasto molto ricco, ma a stomaco vuoto può causare dolore gastrico, peggiorare il reflusso e la gastrite.

Le ossa soffrono se si esagera con il caffè

Troppo caffè può aumentare il rischio di fragilità ossea e osteoporosi, perché interferisce con il processo di formazione delle ossa stesse, come dimostrato da uno studio pubblicato sul Journal of Orthopaedic Surgery and Research nel 2006. La caffeina intralcia anche l'assorbimento del calcio, dunque sarebbe consigliabile non berne più di tre tazze al giorno o secondo il proprio biotipo.

Il cervello ne può trarre benefici

Un consumo moderato di caffè può contribuire ad abbassare il rischio di Alzheimer fino al 20%, come dimostrato da un recente studio dell'Institute for Scientific Information on Coffee, per l'effetto della caffeina nella riduzione della formazione di placche al cervello e per l'effetto degli antiossidanti che si trovano nel caffè, che sembrano in grado di ridurre l'invecchiamento cerebrale.

Il caffè è un diuretico ma in eccesso affatica i reni e può essere irritante per le vie urinarie e la vescica.

La pelle come reagisce al caffè?

Il caffè ha proprietà drenanti e disidratanti, dunque può avere effetti anche sull'idratazione della pelle, ma solo se bevuto in grandi quantità.


Il caffè è però anche associato ad un basso livello di rischio di tumori alla pelle e questo grazie ai suoi antiossidanti. Infatti uno studio pubblicato nel 2005 ha scoperto che le persone che bevono più caffè sono anche quelle che hanno minore probabilità di andare incontro a un melanoma.

Diabete e caffè vanno d'accordo?

Ci sono numerosi studi che dimostrano che il caffè aiuta a ridurre il diabete di tipo 2. Tra questi una ricerca condotta su 123mila persone negli Usa. Non è chiaro il perché, ma sembra che i benefici derivino dalla presenza degli antiossidanti del caffè e di alcuni altri nutrienti.


I muscoli aumentano la potenza grazie al caffè ma con una distinzione.
Bere caffè aiuta a dare una spinta ai muscoli e ad aumentare la loro potenza e la capacità di sostenere uno sforzo fisico grazie al maggior consumo di lipidi.

Ma vale per tutti? Un cerebrale che è sempre contratto e con dolori muscolari potrebbe avere un peggioramento della sintomatologia. Un linfatico all'opposto potrebbe ritrovare il brio muscolare ed iniziare a muoversi.

Un bilioso vedrà migliorare la sua performance, il sanguigno potrebbe sperimentare una forza esplosiva ma dovrà fare attenzione ai picchi pressori.

Il caffè ha un effetto stimolante che attiva la reazione ipotalamica di attacco-fuga, aumenta la pressione arteriosa e la frequenza cardiaca, che si traducono, se una persona non è stressata e in equilibrio, in una maggiore reattività efficiente.

In caso di stress cronico non gestito, questo effetto invece potrebbe esacerbare sintomi come l'irritabilità, il nervosismo, l'insonnia, l'ansia, la tachicardia.

Il caffè ha la capacità di stimolare il rilascio della dopamina, l'ormone del buon umore, riducendo temporaneamente il senso di fatica. La caffeina viene assorbita molto rapidamente in forma liquida e in 30-40 minuti si ha il massimo livello di concentrazione nel sangue e nel cervello con aumento della dopamina.

Quindi caffè sì o no?

Sì in base al proprio biotipo e senza superare le tazzine consigliate per ognuno.
Biotipo Cerebrale: 0-1 caffè, mai a stomaco vuoto e dalle 16 in poi.
Biotipo Bilioso: 1-2 caffè mai a stomaco vuoto, evitare la sera.
Biotipo Sanguigno: 1-3 caffè mai a stomaco vuoto, preferibilmente dopo pasti abbondanti, limitare la sera.
Biotipo Linfatico: da 1 a più di 3 caffè, anche a stomaco vuoto se non c'è gastrite o reflusso.

NO (o con estrema moderazione e cautela) in caso di tachicardia, ansia, nervosismo, ipertensione arteriosa, febbre, allergia al nichel, gastrite, reflusso, colite, insonnia.

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Serena Missori, endocrinologa nutrizionista, autrice di La dieta dei biotipi (LSWR Edizioni), referente scientifico Sanità in-Formazione/Consulcesi