Vuoi iniziare una dieta? Pensaci bene e cerca di capire perché la vuoi fare.

Se ti senti a disagio, ti affatichi e vivi un malessere fisico e psicologico forse è il caso di intraprendere la strada per il dimagrimento.

Ovviamente, i consigli per una buona dieta partono dalla ricerca di una forte motivazione, perché solo così si può cambiare realmente passo, ottenendo i risultati migliori, ma non basta.

Lo step successivo, almeno dal punto di vista alimentare, passa da un consulto con un esperto, che possa dare le dritte più efficaci per una dieta dimagrante personalizzata in base allo psico-biotipo-morfologico di appartenenza.

Dalla dispensa occorre eliminare alcuni cibi e bisogna abituarsi a resistere alle loro tentazioni, e qui torna nuovamente in scena la forte motivazione di cui dicevamo prima, per evitare di uscire fuori dal regime alimentare corretto.

Nella strategia di attacco risulta di grande aiuto anche l'attività fisica, per aumentare il dispendio calorico e innescare il processo del browning.

Vuoi ancora compiere il passo ma vuoi scoprire alcune curiosità su come fare la dieta? Leggi qui: l'esperta ti spiega quali sono i passi necessari da fare prima. Ecco 8 cose utili da sapere prima di iniziare una dieta.

1. Quando è il caso di mettersi a dieta?

Quando si vuole migliorare la qualità della propria vita da un punto di vista psicofisico. Se ci si sente a disagio con il proprio corpo, se i vestiti ci fanno capire che non siamo più in forma, se ci affanniamo per una rampa di scale.

Se non riusciamo ad avere sino a fine giornata tutte le forze di cui vorremmo disporre, se la prova costume e degli abiti leggeri ci terrorizza, se siamo diventati insicuri a causa del disagio fisico ed emozionale che un eccesso di peso può comportare.

Se le analisi del sangue che abbiamo appena ritirato hanno qualche asterisco di troppo, quando decidiamo che per noi stessi possiamo volere ed ottenere di più.

2. Quali sono le motivazioni corrette per mettersi a dieta?

L'insoddisfazione dello stato psicofisico attuale e il desiderio di migliorarsi, senza cedere alla pigrizia o al destino con frasi del tipo: "Sono come mia madre, come mia nonna, questa è la mia costituzione, non ci posso fare nulla".

Se puntiamo solo sull'aspetto fisico legato alla stagione estiva, molto probabilmente non saremo in grado di mettere in atto un cambiamento profondo interiore tale da garantire un risultato gratificante.

La dieta deve rappresentare una svolta nella vita in positivo e con il minor numero possibile di sacrifici, pena il fallimento. Quindi una motivazione corretta è lo sviluppo dell'amor proprio. Così è più facile mantenerlo intatto per più tempo.

3. Come puoi essere sicura di individuare il regime più adatto a te?

E' importante farsi consigliare da veri esperti in merito all'assetto endocrino-metabolico. La dieta corretta è personalizzata e dovrebbe basarsi sullo psico-biotipo-morfologico di appartenenza.

Ecco perché una dieta che produce effetti su una persona può non averne affatto su di un'altra.

Ad esempio un biotipo bilioso o sanguigno avrà necessità in termini di carboidrati diverse rispetto al cerebrale o al linfatico.

Così come il classico biotipo sdoppiato a pera (minuto dalla testa alla vita e abbondante dalla vita ai piedi) avrà necessità di una dieta che tenga in considerazione questa costituzione e con essa il diverso assetto ormonale.

Altrimenti il risultato sarà un eccessivo dimagrimento dove si è già magri, con un aumento della sproporzione rispetto alla zona dove si è più robusti.

La dieta psico-biotipizzata quindi si basa sulle caratteristiche fisiche, il carattere, l'assetto ormonale, le abitudini, lo stress e la capacità di gestirlo.

Ci sono molte persone che sotto stress ingrassano ed altre che dimagriscono, e questo ha a che fare con lo psico-biotipo.

Intraprendere la dieta sbagliata quindi, soprattutto in caso di stress, può far perdere ogni entusiasmo ed ottenere l'effetto opposto.

Quindi prima di cedere al fai da te o alla dieta dell'amica, sarebbe opportuno farsi visitare, eseguire degli esami ormonali e far valutare la propria psico-bio-costituzione.

4. Prima di iniziare la dieta vale la pena concedersi qualche sfizio?

Sì, se si inizia una dieta privativa (che potrebbe non essere l'ideale), affinché non si percepisca un senso di frustrazione eccessiva.

No se la dieta che si inizia è finemente personalizzata e comprende cibi sani ma buoni per il palato e belli anche da vedere che gratificano il gusto ed i sensi.

5. Occorre "fare pulizia" nella dispensa eliminando i cibi più calorici?

Dipende da come è fornita. L'olio extravergine d'oliva, che contiene polifenoli indispensabili per la nostra salute, è più calorico rispetto a una bevanda a zero calorie (che invece è dannosa per la salute).

Quindi più che le calorie, bisogna considerare la qualità e prediligere i cibi ricchi di antiossidanti, vitamine e che siano anche alimenti funzionali, ovvero con un effetto benefico per la salute.

Dalla dispensa è bene eliminare salse ricche di zuccheri, merendine e cibi confezionati, caramelle, bevante zuccherate e non, e rifornirla con semi oleosi, frutta oleosa, frutta, verdura, proteine magre, cereali integrali, farine integrali, olio extra vergine d'oliva.

6. Come resistere alle tentazioni se si vive con altre persone che mangiano liberamente?

Se la dieta è personalizzata non ci sarà bisogno di resistere alle tentazioni perché terrà alti i livelli di serotonina che è il neurotrasmettitore dell'appagamento.

Se la dieta non è bilanciata o eccessivamente privativa, per resistere alla tentazione, che è comunque una fonte di stress che fa aumentare l'ormone cortisolo responsabile anche dell'aumento di peso, ti consiglio di mangiare verdure come finocchi e sedano insieme a qualche mandorla.

Ricordati poi che mangiare liberamente non significa mangiare nel modo corretto: basta osservare i rotolini di grasso di chi non si limita in nessun modo.

7. Iniziare o aumentare l'attività fisica può essere d'aiuto?

Assolutamente sì, perché aumentare il dispendio calorico sia durante il movimento sia a riposo durante il periodo di recupero muscolare, favorisce non solo il dimagrimento ma anche la produzione di endorfine che fanno percepire meno la fatica.

L'attività fisica inoltre fa produrre l'ormone irisina che innesca il processo del browning ovvero della conversione delle cellule adipose bianche (depositi di grasso) in cellule adipose brune (fornaci brucia grasso), ottimizzando il dimagrimento.

8. Quali strategie possono aiutare nella fase che precede l'inizio della dieta? E durante?

Pianificare i pasti cucinando anche per più volte, tenere un diario su come ci si sente prima di iniziare e durante, in cui annotare i cambiamenti, le sensazioni, le difficoltà ed i risultati raggiunti nonché gli obiettivi che via via ci si pone.

Utile ad esempio iniziare a consumare tè matcha che aumenta la termogenesi facendo consumare più energia, soprattutto prima dell'allenamento.

Mangia ananas con tutto il torsolo che contiene bromelina (antinfiammatorio che contrasta la ritenzione e la cellulite), ed anche mirtilli e frutti di bosco che stimolano la produzione di adiponectina, che aiuta a controllare il peso e a ridurre l'insulino-resistenza che spesso si cela dietro i chili di troppo.

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Serena Missori, medico chirurgo, specialista in Endocrinologia e malattie del ricambio, Medicina anti-aging, Cefalee, Nutrizione psico-biotipizzata, autrice, tra l'altro, di "Allenati, Mangia e Sorridi" (LSWR Edizioni, € 21,16)