Tutti abbiamo avuto diciassette anni. Per un uomo è già difficile, anche se in fondo si tratta soltanto di gestire senza troppi danni ormoni, baffetti e voglia di indipendenza. Ma per le ragazzine, con la loro sensibilità iperaccentuata, dev’essere pure peggio (e non sto parlando dei baffetti, salvo rari casi).

L’adolescenza, insomma, è dura. Molto. Almeno quanto cercare di schiacciare a canestro con una palla di piombo legata ai piedi: cerchi di sollevarti, ma il desiderio di volare è schiantato sul nascere.

Immagina allora di lanciarti a testa bassa in questo groviglio di emozioni con tanto di casa stregata, fantasmi di tutti i tipi, serial killer scolastici in stile Colombine High School e mostri assortiti intorno. Mentre i tuoi genitori si stanno separando per la seconda volta a causa di amanti più o meno viventi e nonostante un bel paio di fratellini in arrivo. Difficile, eh?

A Violet succede tutto questo. Anzi di più. E a quel punto non conta più quanto tu sia intelligente, ironica e dalla lingua affilata. Quando è il diavolo stesso che si mette di impegno per rovinarti la giornata, puoi reggere fino a un certo punto, poi molli gli ormeggi della follia e ti lasci travolgere, finendo tu stessa per popolare il mondo di ombre che abita in cantina.

Ma non temere, Violet. Anche nella serie Tv più horror d’America l’ammmore prevale sempre. Perfino se hai diciassette anni e ti sei ingoiata una marea di pillole per dimenticare tutto. Ti basterà aspettare un po’ e ti ritroverai di nuovo fra le braccia del tuo instabile e malvagio biondino, giusto in tempo per cacciarlo e ritrovare la tua strada. Al fianco dei tuoi genitori fantasma, pronta a mettere in salvo chi si avventurerà nella casa dopo di te.

La morale della favola è tutta qua: l’adolescenza è una guerra e non esistono scorciatoie. L’unica cosa che si può fare è cercare di uscirne il meno morti possibile.

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