Una delle cose che davvero mi fa amare New York è avere l'imbarazzo della scelta per rispondere alla domanda che spesso tante di noi si fanno, ovvero “Che c'è da fare stasera?”.

Beh, auguri, perché qui desidererete l'ubiquità più delle collezioni di scarpe che escono a inizio stagione!

Per quanto riguarda questa città, un sito su cui ho trovato davvero tanta ispirazione per scegliere a che serate andare è ohmyrockness.com, lì trovi di tutto.

Quest'anno sono molto devota a Brooklyn, credo che qui stiano davvero succedendo tutte quelle cose che anni fa accadevano a Manhattan, nell'East Village e nel Lower East Side.
Ci sono tantissimi locali diversi e partendo dal presupposto che i gusti sono gusti e per questo vanno rispettati, vi dico che nella mia personale idea di “bel locale” in cui far tardi e divertirmi, la cosa fondamentale è la musica.

Qui ogni sera e anche in più posti nella stessa sera puoi trovare i tuoi dj preferiti che mettono i dischi, live di gruppi che in Italia non verranno mai, block party (ovvero feste nei parchi, all'aperto e con più di un artista che si esibisce) o concerti gratuiti a Central Park.

Ci sono anche serate organizzate da personaggi famosi per raccogliere fondi o per far suonare i loro dj preferiti. È quello che è successo lo scorso venerdì al Brooklyn Bowl, qui a Williamsburg.

Spike Lee, regista afro americano, nato a Brooklyn ma famoso in tutto il mondo (e grande amante dell'Italia) ha organizzato un party per celebrare la sua raccolta fondi per finanziare il suo prossimo film. (Se volete contribuire è su Kickstarter, la più grande piattaforma online per per finanziare progetti di varia natura).

Questa sua scelta può piacere o non piacere, ma per ogni quota che decidi di versare lui ti regala qualcosa, addirittura la possibilità di fare una sorta di “stage” sul set del film.
Torniamo al party: con 20 euro io e Simona partecipiamo a questa serata, soprattutto perché i nomi dei dj presenti a festeggiare Spike Lee ci piacciono molto (per gli appassionati di hip hop tra tutti Dj Clarck Kent e Scratch).

Sapevamo che Spike Lee sarebbe stato presente, ma mai ci saremmo immaginate di vedercelo arrivare ad accoglierci alla porta del club, stringerci la mano, ringraziarci per essere andate e fare due chiacchiere come se fossimo conoscenti o ci fossimo già visti da qualche altra parte.

Non ha battuto ciglio nemmeno quando gli abbiamo chiesto di immortalare il momento (noi emozionatissime) con una foto. E se n'è andato dicendo «Enjoy, belle di Milano!». Buongustaio!
La serata è andata benissimo: bella atmosfera, bella musica, le immagini di Do the right thing, ( il suo film “icona”) proiettate su un maxi schermo mentre centinaia di persone cantavano classici rap e ballavano da paura.

Nota bene per tutte le ragazze: qui i ragazzi sono galanti, offrono da bere, chiacchierano e se gli fai capire che poi non ci sarà “quel seguito” non importa, “let's have fun” e chi si è visto si è visto... Ma intanto sono cavalieri, pagano, sorridono e ballano pure bene!

Ora, non prendetemi per una persona superficiale, ma insomma, è sempre vacanza e si sa che non si fanno promesse a lungo termine, quindi: meglio godersi il momento!
Saluto Spike, gli amici conosciuti durante la serata e torno a casa pensando che qui la distanza tra l'artista e la persona comune è molto più ridotta.

Già durante un'altra serata un dj a cui sono molto affezionata (Q-Tip, componente del gruppo rap degli A Tribe Called Quest) prima di iniziare a mettere i dischi è sceso sulla pista da ballo, ha offerto shots di tequila, regalato fischietti per tenere il tempo e si è messo a chiacchierare un po'.

Forse perché sono a casa loro e quindi si comportano con più naturalezza, ma l'idea è che davvero qui non esista un malato fanatismo (se non ad altissimi livelli) e ogni momento può essere una scusa per conoscere il tuo artista preferito o qualcuno che ammiri molto.

Magari siamo state solo fortunate, ma la stretta di mano e la foto con Spike Lee hanno contribuito a rendere ancora più indimenticabili le nostre uscite newyorkesi.
Quindi: prepariamoci che stasera è un'altra sera! Have fun!

Leggi le altre puntate del Diario da New York di Federica Sala