Il viaggio non è una “vacanza” come molti credono. Ti cambia dentro e ti trasforma, ti dà lezioni di vita e a volte ti lascia senza fiato.

Da quando sono partita da Londra per il Sud Est Asiatico sono passati 5 mesi, durante i quali le avventure e le emozioni sono state tantissime:

  • Dormito su pavimenti di autobus e treni da rottamare e mi sono lanciata con una liana nella giungla.
  • Ho visto bambini rovistare in pile di immondizia in cerca di cibo e sorrisi di benvenuto di una dolcezza infinita.
  • Ho assistito a tramonti da cartolina, ascoltato i rumori della giungla e mi sono addormentata sulla spiaggia, tentando di riconoscere costellazioni mai viste prima.
  • In tutto ciò ho anche trovato l’amore durante il mio viaggio in solitaria a Bali!

Ora vivo in un villaggio sperduto della Thailandia. Insegno Danza e Inglese, e non solo convivo col mio ragazzo, ma anche con i nostri nuovi animali domestici: scorpioni, ragni e blatte di proporzioni bibliche. Il viaggio insegna anche questo: ti adatti o molli il colpo!

Durante questi mesi di viaggio ho notato che gli italiani zaino in spalla che viaggiano per lunghi periodi non sembrano tanti. Così ho pensato che raccontare la mia storia potrebbe far venire a qualcuno la voglia di provarci! D’altronde è così che ho trovato il coraggio. Leggendo le storie di chi lo ha fatto prima di me.

Perché, se lo desideri, è possibile stravolgere la tua vita, essere fedele alle tue passioni provando a essere felici. A qualsiasi età.

Io non ho talenti straordinari. Sono una comunissima ragazza. Ho le mie insicurezze, sono maldestra, soffro di attacchi di panico e ipocondria. Eppure sono qui a raccontarvi che ce l’ho fatta!

E se sento la solita frase «Quando metterai la testa a posto?». Rispondo sempre allo stesso modo: «Ho appena controllato, e ti confermo che la mia testa è esattamente dove dovrebbe essere: attaccata al collo!».

Lascia che la gente pensi quello che vuole. D’altro canto, a chi critica le nostre scelte, non importerebbe nulla di vederci pieni di rimpianti per ciò che avremmo voluto fare e non abbiamo fatto.

E poi, non sottovalutare la possibilità che un viaggio lungo ti offre: di riflettere sui tuoi affetti e sul passato, per dare loro il giusto valore. Io per esempio ho capito che senza il supporto e l'incoraggiamento di alcune persone non sarei la persona che sono oggi.

Ringrazio i miei genitori, che non hanno mai preso un aereo, ma che, tra tanti sacrifici, mi hanno lasciato la libertà di scegliere la vita che volevo. La mia prof di Inglese del liceo, che segue le mie avventure e mi incoraggia più di quanto non immagini! E la mia professoressa di Filosofia, che tra una lezione su Kant e Cartesio, mi ha fatto sognare con i racconti delle sue avventure in giro per il mondo.

«Tra vent’anni sarete più delusi per le cose che non avete fatto che per quelle che avete fatto. Quindi mollate le cime. Allontanatevi dal porto sicuro. Esplorate. Sognate. Scoprite» Mark Twain

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