Dopo 200 ore di volo, scalo "comodissimo" a Istanbul, per poi ripassare da Milano dodici ore dopo essere partita da casa...

Finalmente sono a New York.

La mia prima missione sarà ambientarmi (anche se, ne sono certa, non ci metterò molto). Ecco qual è la mia strategia!

Mossa numero uno: Fare lunghissime vasche per Bedford Avenue, via principale del quartiere in cui sto, Williamsburg, e camminare per ore fino alla Broadway, dritta a Manhattan con Simona, la mia socia in viaggio.

Se parti da Williamsburg metti in conto di fare 30 colazioni, perché ogni baretto che si affaccia sulla Bedford ha qualcosa di irrinunciabile e tocca fermarsi.

In più ci sono un sacco di posti per vegetariani e dato che Simona lo è, riusciamo comunque a mangiare sempre insieme e non farci mancare nulla.

Abbiamo già deciso di brevettare delle fragranze che ci ricordino la città, magari come profumi per interni. La mia si chiamerà "peccato di bacon" e quella di Simo "bouquet di patatine fritte". Ci sta no?

New York Muffins ci ha viste transitare già tantissime volte e la cosa bella è che se vuoi portarti avanti puoi guardare i menu dei posti in cui vuoi andare su questo sito.

Trovi anche un sacco di “frutta in strada”, baracchini che tagliano mango al momento e che ti preparano leggerissime macedonie per contrastare le calorie di altre tentazioni in cui sicuramente cadrai (a New York c'è il miele anche nei pensieri).

Mossa numero due: Prendi la metro e ti ritrovi a Manhattan, scendi dove vuoi. Se è la tua prima volta avrai sicuramente una mappa e ti sarai preparata tutta una lista di cose da fare/vedere.

Io a questo giro no, mi interessa camminare e cercare di fare più cose possibili in questo primo pomeriggio di giri. Arriviamo sulla Broadway e subito veniamo risucchiate da vetrine, negozi e fiumi di persone col naso all'insù.

Non avevamo considerato che comunque anche New York ha i suoi “sabato pomeriggio” e soprattutto che se c'è un buon motivo per sopportare il caldo di cui tanto si parla (ma che per il momento ci sta graziando) è che agosto è il mese dei saldi anche qui.

Un consiglio: anche se fuori dovessero esserci 600 gradi portati sempre qualcosa per coprirti pancia e collo quando entri nei negozi, perché l'Artico è nulla in confronto al gelo che trovi lì dentro.

Per trovare super sconti e occasioni su centinaia di marche stop obbligatorio a Century 21 (io mi sono controllata e ho preso solo un paio di occhiali da sole e una maglia, ma so che si può fare mooolto peggio) e poi sfido ognuna di voi a non comprare un paio di scarpe da Steve Madden (soprattutto perché in Italia non ci sono suoi negozi). Io le ho guardate e basta questa volta, ma tornerò, ah se tornerò!

Mossa numero tre: raggiungere il West Village e prenderci un margarita frozen al Caliente Cab e poi andare a ballare un po' al Botanica, un bar tranquillo che si affaccia sulla Houston (una delle mie vie preferite, l'avrò ripetuto 100 volte a Simona) che però si accende subito al primo disco che parte.

Noi abbiamo contribuito non poco dato che il dj è un amico di Simona. In più i drink costano poco rispetto alla media e sai che sete a ballare per ore...

Torniamo a casa alle 4, sfidando e vincendo il jet lag, un'altra missione da superare nei prossimi giorni visto che ci svegliamo tutte le mattine tra le 6 e le 7...

Ma per questo troveremo altro con cui distrarci nelle prossime avventure...

Leggi le altre puntate del Diario da New York di Federica Sala