La mia giornata comincia alle 8.30. Sono una di quelle fortunate freelance che usano il soggiorno come studio e trascorrono in ciabatte la loro giornata lavorativa. Questo però non modifica l’intensità di impegni, telefonate, mail, rogne dell’ultimo momento: l’unico problema è che lo fai a casa tua – in ciabatte e possibilmente in pigiama a quadrettoni, certo – con davanti tutti i problemi che questo comporta. Tipo i piatti del giorno prima da lavare che gridano dal lavello; la lavatrice da fare; la montagna di panni da stirare. E poi non vuoi dare una spazzata e l’acqua ai fiori? Per me ogni giorno è una lotta contro la casalinga disperata che c’è in me, poi però mi dico: o lavoro, o pulisco!

A volte faccio tutte e due le cose e mi sento invincibile. Mi sento una specie di eroina, un’eroina multitasking, che mille cose deve fare e le fa tutte contemporaneamente.

Non so quante cose dobbiate diluire nelle vostre giornata, ma le immagino facilmente tutte: figli da mandare a scuola puliti e con i compiti fatti, riunioni a lavoro, colleghi da tenere a bada, la cena dai suoceri da organizzare, la sindrome premestruale che ci getta sulle montagne russe dell’umore, il regalo all’amica da comprare e poi non vuoi fissare finalmente quell’aperitivo con le amiche che rimandi da mesi e passare dall’estetista per una ceretta, il tutto mentre pensi a cosa diavolo preparare per cena?

Io lo so che siamo tutte un po’ eroine, pronte a superare una giornata no con lo spirito di una principessa guerriera. Il mio prototipo è la mamma, in particolare la mia: una che a 40 anni, con famiglia a carico, lavoro e casa da mandare avanti (e non come intendiamo noi, ingenue casalinghe un po’ superficiali: mia madre pretende la perfezione da sé stessa e dal detersivo per pavimenti), decide di accettare la sfida di un figlio arrivato per caso e ricominciare con poppate e pannolini, e poi l’asilo, i quaderni per la scuola e l’idea diaverlo sul groppone per altri dieci anni almeno, per me è un’eroina.

Ed è per questo che ho dedicato il libro che ho scritto a lei e a noi donne con la vita incasinata, pensando a quante cose sappiamo fare e a come le facciamo: tutte bene e tutte contemporaneamente. Provate a chiedere al vostro compagno di organizzare un addio al nubilato e nel frattempo tenere a bada clienti e capo, oppure di cucinare qualcosa per cena mentre fa in modo che i pargoli non facciano danni. Potenzialmente potrebbe farcela, ma siamo sicuri che porterebbe a termine i compiti senza sclerare?

Il libro si chiama Eroine Multitasking – Piccolo Manuale di sopravvivenza per donne incasinate (edito da Emma Books) e lo trovate su Amazon: è una lettura leggera e veloce, che, spero, vi farà pensare più volte: “Ma questa sono io!”.

Perché siamo tutte Eroine Multitasking con un piccolo manuale di sopravvivenza nella tasca posteriore dei jeans, che tiriamo fuori quando siamo al limite. Un salvagente che si chiama ironia e che ci fa ridere di noi stesse e di quello che ci sta intorno.

Perché in fondo, come diceva Alda Merini, «le donne sono frivole perché sono intelligenti a oltranza».

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Giovanna Gallo

Da un decennio, per lavoro, scrivo di famiglie reali, psicologia, attualità e cultura pop, oscillando tra il web e la carta stampata. Il destino vuole che la mia professione coincida con una passione, quella per il giornalismo di costume, nata quando avevo sei anni, che male non fa. Quando non scrivo chiacchiero molto, guardo serie tv, mi sposto tra la Calabria (dove sono nata) e Torino (dove vivo) e ripenso nostalgica agli anni Novanta.