Lorenzo, parlaci un po' di te…

Ho studiato comunicazione a Milano. A 18 anni ho fatto l'animatore nei villaggi e tra i 19 e i 20 anni ho vissuto e lavorato in Brasile: spostavo cassette di frutta nei "mercati generali" di San Paolo, tra i più grandi del mondo. Il motivo? Semplicemente mi andava di conoscere un altro angolo di mondo, senza pensare troppo al fatto che non sapessi una parola di portoghese (ho imparato obrigado sull'aereo di andata). Prima ho lavorato in una radio, una piccola emittente privata a Cuneo: avevo il mio spazio e il mio programma e tanto mi bastava. Ho fatto teatro e ho lavorato come allenatore di basket per molti anni. Per quanto riguarda l'editoria: adoro leggere e ho sempre letto moltissimo.

Come ti è venuta l'idea di DuDag?

Ero all'università e stavo pensando che musica e videomaking avevano abbracciato da anni il formato digitale, mentre il mondo dei libri assolutamente no, nonostante l'esistenza del supporto ebook. Ho pensato così a un canale dove poter pubblicare gratuitamente un libro (cosa impensabile ancora oggi: su carta piccoli-medi editori chiedono anche 5-6.000 €, in ebook chiedono alcune centinaia di euro) e venderlo a 1€, poco di più di un brano su iTunes. Rispetto ad altri editori online ho da subito rifiutato la politica del "prezzo psicologico" 0.99 centesimi: già dalla cifra tonda vorrei trasmettere un'idea di trasparenza. Il 50% del ricavato rimane all'autore, ed è una delle percentuali più alte in rete, per non parlare della carta.

Che tipo di lettore sei?

Onnivoro e bulimico. Quando un genere o un autore mi appassionano ne divento dipendente. Ho avuto il periodo autobiografie. Ora sono completamente immerso nelle epopee di viaggio. Grazie a DuDag riesco a saziare questa fame: non abbiamo una linea editoriale rigida, si vede anche dai colori nel nostro scaffale, dove a ognuno corrisponde un genere.

Come si inserisce DuDag nel mercato del self publishing? Perché un autore dovrebbe scegliere di pubblicare con DuDag anziché con Amazon o Apple?

Perché DuDag non è un self-publisher, ma nemmeno una casa editrice online. DuDag è un social publisher, un luogo e un marchio dove costruire con i lettori, confrontarsi con loro e migliorarsi per farsi notare dagli editori tradizionali. Uno scrittore, pubblicando su DuDag (ricordo: gratuitamente) è libero di pubblicare con un editore tradizionale in ogni momento, senza doverci riconoscere penali o percentuali. Noi chiediamo solo di venire citati nell'opera. Vogliamo essere una porta nuova, diversa e collettiva, attraverso cui accedere all'editoria. Già due titoli di DuDag sono stati pubblicati anche su carta: Il posto giusto, di Simona Garbarini (Finalista al Premio Italo Calvino) e La signora Rosetta, di Tiziana Sferruggia (Segnalata dalla giuria del Premio Italo Calvino).

Quali sono i vantaggi di DuDag, per chi legge e per chi scrive?
Chi legge ha un prodotto di qualità ad un prezzo bassissimo: noi formattiamo e impaginiamo tutti i nostri libri, proprio come un editore. La scrittura per noi è molto importante e lo dimostra la rete di segnalatori che ci consigliano autori, come il Premio Italo Calvino (il più importante premio per scrittori emergenti) o scrittori affermati come Massimo Tallone e molti altri, fino ad arrivare alle scuole di scrittura. Chi scrive invece ha la certezza di entrare in un portale che non vuole spremerlo come un limone (come troppo spesso succede) e può avere un feedback dai lettori, grazie al nostro sistema di commenti e voto, accessibile solo dopo aver acquistato il libro.

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Gaia Giordani
WEB EDITOR
Copywriter e blogger della prima ora, divoro serie TV e nel tempo libero sforno muffin al cioccolato. Ho scritto da poco il mio primo romanzo. Cintura nera di karate. Ho un'insana passione per gli squali, una volta ne ho accarezzato uno. 99% digital, 1% human.