Cv, requisiti, documenti... non è facile capire subito come funzionano le cose in Australia, quando sei in cerca di lavoro. ecco le dritte di Aldo Mencaraglia, job coach che vive da anni a Melbourne, autore di È facile cambiare vita se sai come farlo (Rizzoli, 9 euro) e ideatore del blog italiansinfuga.com, punto di riferimento per tanti ragazzi in partenza (e non solo per l’Australia) cui offre informazioni e consulenze.

L’inglese è fondamentale: se lo sai in modo scolastico farai più fatica e, in ogni caso, troverai solo lavoretti (o impieghi nei ristoranti italiani dove la lingua non è richiesta). Quindi, a meno che tu non voglia fare la cameriera, perfeziona la lingua prima di partire.

Dimenticati il cv europeo: finirebbe nel cestino. Gli elenchi schematici di ruoli svolti e aziende (per di più italiane e dunque sconosciute), qui non funzionano. Il format aussie è diverso: devi comunicare cosa hai fatto per dimostrare che sei la candidata ideale per quel dato lavoro. il segreto è usare le stesse parole chiave utilizzate nell’annuncio. il cv va fatto su misura per ogni società.

Cerca di farti un’idea precisa su cosa fare, altrimenti rischi di perdere tempo prezioso. prendi in considerazione le esperienze che hai fatto fino a oggi e chiediti: cosa posso offrire? È da qui che devi partire. E se pensi di avere le carte in regola per farlo, punta in 4alto: qui c’è meritocrazia e il talento viene premiato.

Hai deciso di andare in farm per allungare il WhV e viaggiare per il paese? Pianifica questa esperienza nei primi mesi: se aspetti troppo, rischi di non raggiungere il monte ore richiesto. basta che piova, infatti, e non lavori. Su wwoof.com.au trovi
un circuito di aziende bio accreditate che in cambio del lavoro ti offrono vitto e alloggio.

Informati sulle professioni più richieste. Ai primi posti: tecnico informatico, infermiere e architetto, ma anche cineoperatore e panettiere. Quello del cameriere, invece, è il lavoro più inflazionato. sul sito del governo c’è l’elenco aggiornato. ma occhio: alcune aziende vogliono solo chi ha esperienze in Australia.

Datti degli obiettivi realistici. tanti credono che il WhV sia la chiave per restare, ma pochi riescono a trasformarlo in un visto permanente. usa le tue energie per capitalizzare delle esperienze che potrai comunque s7penderti in futuro, anche se magari non in Australia.

Preparati un job dossier. Vuoi partire con l’obiettivo di continuare il lavoro che fai in Italia? Portati dietro la copia del contratto e qualche busta paga. Se per esempio sei un’informatica e arrivi in Australia con 4 anni di esperienza documentata, dopo 6 mesi (invece di 2 anni) il tuo datore di lavoro aussie può farti da sponsor per richiedere il visto permanente.

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Adelaide Barigozzi
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Reporter d'assalto e corrispondente dai Tropici in una vita precedente, oggi per Elle scrivo di attualità (ma non solo). Dopo 9 traslochi (tra cui uno transoceanico), ora ho piantato le tende a Milano, ma non mi tiro indietro se c'è un buon motivo per rifare le valige. Colore preferito: azzurro. Comfort zone: la spiaggia di Agrio Livadi a Patmos.