Solitamente mangio qualsiasi cosa: basta che abbia un buon sapore. Devo ammettere, però, che amo in modo particolare la carne. 

Nonostante questa premessa, mi sono ritrovata in una situazione particolare che mi ha spinto a imbarcarmi in quella che io chiamo la mia "prima missione vegetariana". Molte spose si sottopongono a ogni genere di fatica per arrivare splendide al matrimonio e durante il mese precedente sembrano tante api operose impegnate in ogni possibile attività per ottenere un corpo e una pelle perfetti: vanno in palestra, si mettono a dieta, frequentano le Spa. Ma se lavori nove ore al giorno per cinque giorni la settimana e hai anche altri impegni, come fai?

Dato che faccio l'avvocato, frequento un master e scrivo, la mia agenda quotidiana è davvero fittissima. L'imminente matrimonio con l'amore della mia vita amore era la realizzazione di un sogno, ma... lavorare, programmare il matrimonio e al tempo stesso cercare di essere in forma e avere un bell'aspetto, era un'altra cosa! Per allenarmi avevo a disposizione solo i fine settimana ed ero sempre troppo stanca per andare alla Spa. Come potevo risolvere la questione? Avevo bisogno di essere in forma e avevo bisogno di avere una pelle splendente. Mentre ci ragionavo sopra mi è venuta in mente la soluzione: diventare vegetariana!

Le verdure contengono tante fibre che aiutano a perdere peso e il loro consumo regolare può rendere una pelle luminosa. Dato che il mio matrimonio si sarebbe tenuto da lì a un mese, ho iniziato subito. Il primo giorno non è stato difficile, a colazione ho mangiato diverse varietà di frutta e verdura; per pranzo mi sono preparata e portata al lavoro un'insalata con lattuga, pomodori, carote, cetriolo, mela e una spruzzata di aceto; per cena mi sono religiosamente abbuffata di frutta. In effetti, ho mangiato come un porcellino: tanto sapevo che non sarei ingrassata. La prima settimana è passata liscia, anche se ho scoperto che la frutta non è economica come pensavo e ho avuto qualche problema al momento di andare in bagno (ci siamo capite). 

La seconda settimana non è stata molto diversa, anche se ho notato che facevo fatica a tenere il ritmo (a questo punto i miei amici si erano accorti che ero dimagrita e che la mia pelle era luminosa). I complimenti mi sono stati di grande sostegno, ma poi c'erano questi momenti improvvisi di forte attrazione per il "cibo normale", che cercavo di ignorare. 

Alla fine della terza settimana, la monotonia della dieta ha iniziato a deprimermi. 

Gli attacchi di fame si sono fatti più forti. I complimenti non mi bastavano più. Avevo perso un bel po' di peso, ma avevo bisogno di mangiare. Stranamente, l'attacco di fame più forte che ho avuto è stato nei confronti della mia zuppa preferita, quella di pesce. Ogni sforzo per tenere a bada il desiderio si è rivelato inutile. Dovevo mangiarla! Un giorno non mi è stato più possibile trattenermi: sono andata al ristorante e l'ho ordinata. Che goduria! 

Non c'è stata una quarta settimana. La mia pelle era luminosa. Ero più magra. Ma non avevo alcuna intenzione di continuare. Però ho imparato una cosa: il vegetarianismo non fa per me (né per un sacco di altre persone). Mi sono resa conto che mi mancava troppo mangiare i frutti di mare, la carne, la pizza e molte altre cose. Però mi sono ripromessa di non mangiare più fuori dai pasti, il che è già una buona cosa. Ora consumo frutta una volta al giorno e faccio almeno un paio di esercizi di ginnastica all'aperto tutti i giorni. Come ho detto prima, è stata un'esperienza interessante. Potrei provarci di nuovo, in un'altra occasione, magari con una motivazione maggiore (il risultato è proporzionale agli sforzi). Ma per il momento posso solo inchinarmi: massimo rispetto per tutti i vegetariani del mondo. 

DaCosmopolitan US