Bulimia nervosa e binge eating sono disturbi dell'alimentazione che colpiscono sempre più ragazze. Forse ci sei passata (o ci stai passando) anche tu. Oppure hai un'amica che soffre di questi disturbi alimentari. Quindi conosci bene il problema.

La bulimia non è la classica voglia di dolci o di pizza-pane-pasta che prende un po' tutte in diversi momenti (per colpa del ciclo, della gola, degli ormoni sballati, dell'umore ballerino....). In questo caso il cibo è una droga. Non ha gusto, non ha sapore, è solo un pretesto, un modo facile e a portata di mano per riempire un vuoto immenso. Che naturalmente non si riempie mai.

Si tatta di un vuoto disperato, incolmabile, come un pozzo buio. L'unico modo per colmarlo è mangiare fino a perdere il controllo. Solo che poi, dopo aver messo sotto sopra frigo e cucina, il senso di colpa diventa devastante e si attivano condotte per compensare l'abbuffata: vomito, lassativi, sport eccessivo...

Le cause di questa malattia? Sono tante, diverse. Ogni ragazza ha una sua storia e un suo vissuto che la porta ad alterare il suo rapporto con il cibo.

I disturbi alimentari riguardano circa 3 milioni di italiani.

Di questi, 2,3 milioni sono ragazzi giovani.

Per il 95% si tratta di donne, ma il fenomeno è in crescita anche tra gli uomini. Secondo l'Istat, la fascia d'età più colpita è quella tra i 18 e i 24 anni, che vede il 2% delle donne soffrire di anoressia, il 4% di bulimia nervosa e il 6,2% di altri disturbi alimentari come l'ortoressia, la fissazione per il cibo "sano" e l'attenzione eccessiva per le regole alimentari.

I dati fanno riferimento esclusivamente al numero di persone che accedono ai servizi di psicoterapia e cura. Quindi, la diffusione del fenomeno è maggiore.

Spesso anoressia e bulimia vanno a braccetto, dove c'è bulimia ci sono anche episodi di anoressia e binge eating. Le abbuffate di cibo, infatti, sono spesso seguite da periodi "punitivi" in cui ci si sente in colpa e si inizia una dieta drastica o il rifiuto totale del cibo. La bulimia è l'altra faccia delle persone anoressiche che non riescono più a controllare la fame. Lascia sul corpo segni meno evidenti dell'anoressia: per questo è più difficile da riconoscere.

Ma le conseguenze sulla salute sono comunque devastanti: il vomito autoindotto causa problemi gastrici, erosione dello smalto dentale, disidratazione, disfunzioni cardiache.

Hai il sospetto che una tua amica sia entrata nel tunnel di bulimia nervosa e anoressia? Per esserne sicura e provare ad aiutarla, decodifica questi segnali.

1. Si abbuffa spesso e ingurgita velocemente una grossa quantità di cibi ipercalorici

2. La vedi andare in bagno subito dopo il pasto (potrebbe farlo per vomitare. Sono i sensi di colpa che le portano a indursi il vomito, per non ingerire le calorie dei cibi)

3. Il suo peso aumenta o diminuisce rapidamente

4. Si alza spesso di notte per mangiare e spariscono dal frigo cibi che poi ritrovi in posti insoliti.

5. Subito dopo mangiato, si sente in colpa, ha crisi depressive

6. Fa un uso ingiustificato di lassativi

7. Si stanca facilmente

8. Accusa un senso generale di spossatezza

9. La senti spesso lamentarsi del suo fisico, non si piace mai e indossa abiti larghi per nascondersi

10. Utilizza gomme da masticare, collutorio o mentine in modo eccessivo

11. Dice di avere la pancia gonfia e di essere perseguitata dalla nausea (ma il vomito, in realtà, è autoindotto)

12. Fa tanto sport e va tutti i giorni in palestra per mantenersi in forma. Non si diverte e lo fa solo in maniera ossessiva. Per compensare le abbuffate

Se hai riconosciuto alcuni di questi segnali, prova a parlargliene. Ma senza farla sentire in colpa. Dille che sei preoccupata per lei e che vorresti fare qualcosa per alleviare la sua sofferenza profonda.

Non vuoi "curarla" o "salvarla", ma farle prendere consapevolezza che c'è qualcosa che non va. Spiegale che è fondamentale che il disturbo sia diagnosticato e curato tempestivamente.

Questi problemi vengono risolti con maggior successo quando vengono riconosciuti sul nascere. Perché non le proponi di vedere insieme a te uno psicoterapeuta per una chiacchierata?

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