Da maggio 2014 anche in Italia, come negli altri 23 Paesi dell'Unione Europea, se hai compiuto 18 anni e pensi di aver avuto un rapporto sessuale a rischio di gravidanza, puoi acquistare in qualsiasi farmacia la pillola dei 5 giorni dopo a base di ulipristal acetato (il nome commerciale è EllaOne) senza ricetta medica. Con l'aiuto di Emilio Arisi, ginecologo e presidente della Società italiana di Medicina della contraccezione (Simc), facciamo chiarezza su come funziona. Ecco, dunque, 5 cose che ti conviene sapere prima.

1. Non è una pillola abortiva, ma un contraccettivo d'emergenza 

Blocca l'ovulazione posticipandola di 5 giorni, così gli spermatozoi perdono vitalità e muoiono. La pillola dei 5 giorni dopo, quindi, non solo aiuta a evitare un concepimento indesiderato, ma previene l'eventuale ricorso all'interruzione della gravidanza.

2. Funziona fino a 5 giorni dal rapporto

Numerosi studi confermano che ricorrere alla pillola entro 72 ore dal rapporto a rischio previene l'85% delle gravidanze indesiderate, percentuale che sale al 95% se presa entro le 24 ore. Tra le 48 e le 72 ore dal rapporto, invece, la copertura scende al 58%, dopodiché risulta inefficace. Inoltre, sappi che se hai altri rapporti non protetti successivi all'assunzione potresti restare incinta perché su di essi la sua azione è inefficace.

3. È un farmaco sicuro 

Diverse ricerche hanno dimostrato che non è dannoso, è facile da gestire e non presenta complicazioni. Inoltre, lo prende una minoranza di donne e una tantum in una situazione eccezionale, quindi non presenta eventuali rischi associati a un uso abituale.

4. Non ti serve la ricetta

E nemmeno il test di gravidanza! L'Italia, infatti, è stata a lungo l'unico Paese al mondo a richiederlo per ottenere il farmaco: una pratica motivata dalla preoccupazione che la pillola dei 5 giorni avesse anche un effetto abortivo. Una preoccupazione solo italiana, che non è dimostrata dai fatti.

5. Il farmacista è obbligato a procurartela 

Purtroppo può succedere di trovarsi davanti a un rifiuto, nel nome dell'obiezione di coscienza (è accaduto di recente a Verona). Ebbene, il farmacista non può avvalersene: se lo fa sta contravvenendo a una legge dello stato ed è tuo diritto chiamare i carabinieri perché venga rispettata. Una soluzione consigliata da molti ginecologi è di stamparti il documento ufficiale pubblicato dalla Gazzetta Ufficiale l'8 maggio 2015 e portartelo con te. Di fronte alla disposizione di legge il farmacista non potrà sottrarsi.

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Adelaide Barigozzi
Editor

Reporter d'assalto e corrispondente dai Tropici in una vita precedente, oggi per Elle scrivo di attualità (ma non solo). Dopo 9 traslochi (tra cui uno transoceanico), ora ho piantato le tende a Milano, ma non mi tiro indietro se c'è un buon motivo per rifare le valige. Colore preferito: azzurro. Comfort zone: la spiaggia di Agrio Livadi a Patmos.