Sembra che ormai tutti i giorni esca un nuovo studio che vuole dimostrare quanto i social media stiano distruggendo la nostra vita. Secondo alcuni sarebbero addirittura causa di depressione. Secondo altri provocherebbero la fine di lunghe amicizie e contribuirebbero a sviluppare disordini alimentari. Ma per tutti quelli che non si fanno scrupoli a controllare ossessivamente Facebook circa 3.000 volte al giorno, c'è una speranza: il social network in questione potrebbe garantirti tanta felicità quanto uno degli eventi top nella vita di ogni ragazza (tipo il matrimonio o la nascita di un figlio)!
Una nuova ricerca condotta dalla Carnegie Mellon University e Facebook, pubblicata sul Journal of Computer-Mediated Communication, suggerisce che interagire su FB potrebbe renderti felice come se ti sposassi o avessi un figlio. Per arrivare a questi dati, i ricercatori hanno avuto accesso alle attività di 1,910 utenti di Facebook per tre mesi. Anche se i partecipanti non erano identificabili, i ricercatori hanno potuto osservare fisicamente il registro delle loro attività (come: guardare foto, mettere like, lasciare commenti). I partecipanti alla fine hanno risposto a un sondaggio che raccoglieva informazioni sul loro mood e sul loro senso di soddisfazione.
La sensazione di piena soddisfazione però non era collegata a like o foto qualunque. I ricercatori hanno scoperto che ciò che rendeva gli utenti davvero felici era poter interagire con persone che loro conoscevano e con le quali si sentivano in connessione. Specialmente quando si trattava di post o commenti personalizzati!
Il che ha senso, ovviamente. Se ti metti a scartabellare tra le foto della nuova fidanzata del tuo ex... be' sicuramente non potrai che sentirti una schifezza! Ma se usi i social media per sviluppare una connessione profonda e speciale con persone che ti interessano davvero, allora sì, ciò ti potrebbe rendere felice!
Se avete bisogno di me, quindi, sappiate che potete trovarmi a scrivere messaggi a tutti quelli che ho perso di vista dopo il liceo. Senza lamentarmi della mia mancanza di fede al dito o di figli. No, no. Nemmeno l'ombra di una lamentela. Giuro.
