Uffa, mi sento gonfia, non mi entra più niente e ho la pelle spenta. Urge un detox, una vacanza, un periodo tutto per me. Quante volte hai detto questa frase, ma poi gli impegni ti hanno fatto desistere? A me, praticamente, capitava tutti i giorni, finché, lo scorso fine gennaio, ho preso la situazione in mano e sono partita per la Thailandia dove Ritiro in Paradiso, il retreat sull'isola di Pukhet creato da Grazia Pallagrosi, mi attendeva a braccia aperte con un programma davvero invitante.
Otto giorni a base di meditazione e regime alimentare a base di frutta e verdura. Lunghe passeggiate sulle spiagge tropicali. Massaggi in spa molto carine. Certo, dirai, facile non pensare alla Nutella se sei immersa nel colore turchese e la temperatura locale 30 gradi ventilati... Sì, senza dubbio, stare lontani da tutto e da tutti (io sono partita da sola, non conoscendo nessuno degli altri partecipanti) aiuta a staccare la spina e riprendere l'ascolto di quelle esigenze basiche sempre represse, ma quello che voglio raccontarti è quanto, di tutto ciò che ho visto, provato e capito, sia riuscita davvero a portare a casa. Perché la prova del cambiamento è proprio quando sei di nuovo nella vita di sempre, in ufficio, con le amiche e il fidanzato. Quando ti si ripresentano le stesse situazioni, schemi e abitudini a cui sei solita reagire con il pilota automatico, e che invece ora sai prendere con un'attitudine completamente nuova. È quello che è successo a me. Grazie a questi insegnamenti piccoli, ma fondamentali per stare meglio.

Rapporto con il cibo: masticare, masticare, masticare...

Da anni seguo a fasi alterne la dieta acido basica, consapevole che carne, formaggio e cioccolato siano per me veleno puro, ma quante volte ho ceduto alle tentazioni? Troppo spesso. Per non parlare del modo di masticare. Con la pausa pranzo dai minuti contati, pensare a ciascun boccone, e "lavorarlo" almeno per cinque minuti è sempre stato un'impresa impossibile. Insomma, qui ho dovuto fare un forte ripensamento perché il cibo sano non è sufficiente se non lo ingerisci nel modo giusto. Quindi: masticare almeno trenta volte, prima di buttare giù. Gli altri hanno finito da un pezzo? Pazienza, ti aspetteranno.

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Colazione a base di frutta tropicale, cereali organici e tè verde

Rapporto con la rabbia: Stai per esplodere? Esci a fare una passeggiata

Se di carattere sei impulsiva e reagisci sempre a caldo, questo consiglio fa al caso tuo. L'ho letto durante il retreat in un libro che si intitola Spegni il fuoco della rabbia di Thich Nhat Hanh (Oscar Mondadori). In pratica, quando stai per ribaltare la scrivania o mandare a quel paese il fidanzato spostati da dove sei, esci a prendere una boccata d'ossigeno, fai una passeggiata, respira controllando il diaframma. Lascia andare i cattivi pensieri, riprendi il controllo e poi scrivi una lettera alla persona con cui sei in contrasto chiedendogli un appuntamento nei giorni a seguire, per spiegare i motivi della tua rabbia e chiedendole una mano per superare insieme il problema. Il protocollo serve a distaccarti dall'emozione "distruttiva" e a farti concentrare sulle possibili soluzioni positive. Infine, non rispondere mai di getto a un messaggio fastidioso dà grandissime soddisfazioni.

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Buddha che dorme

Rapporto con gli altri: gentilezza e comprensione

Trattare gli altri come vorresti essere trattata. Con amore, con gentilezza, con comprensione ed empatia profonda. Essere ascoltata e capita. Bene, se vuoi queste cose impara a darle. Prima di tutto, imparando ad ascoltare. Nessuno lo fa, le risposte sono spesso automatiche, proseguimento del proprio soliloquio. Invece: guarda negli occhi la persona con cui stai parlando, concentrati sulle sue parole. È una collega che ti sta chiedendo aiuto? È il tuo fidanzato che ha bisogno di un consiglio? È tua madre che ha voglia di fare due chiacchiere con te? Mettiti in contatto profondo e sincero e aiuta chi ne ha bisogno.

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Esterni piscina del Ritiro in Paradiso, retreat organizzato da Grazia Pallagrosi a Pukhet

Rapporto con la meditazione: basta camminare lentamente

Se pensi che la meditazione sia quella pratica ascetica che ti allontana dal mondo, in cui stai in profonda concentrazione per ore, sappi che esiste un'alternativa dinamica, efficace e facile da eseguire. Perfetta se ami muoverti nello spazio. Si chiama camminata consapevole, ed è una delle tecniche della meditazione Vipassana, collegata al Buddhismo Teravada. In sostanza, cominci con dieci minuti al giorno, al mattino prima di andare al lavoro, passeggiando lentamente controllando il respiro diaframmatico. Se non hai un parco o un giardino vicino, metti le cuffie con una musica da meditazione e scegli un percorso alternativo al solito, meglio se poco trafficato. Respiri, cammini, e cominci a sentirti in un modo completamente consapevole.

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Sirangh National Park Isola di Pukhet
Headshot of Barbara Pellegrini
Barbara Pellegrini
Beauty Editor
«Pretty is better than ugly» Helen Gurley Brown