Premessa: qui a Cosmo abbiamo un’idea di curvy diversa da quella di Miss Italia. Per noi avere curve morbide non significa avere una quarta di seno su un corpicino taglia 38. Forse una splendida 46 come quella di Christina Hendricks non sarebbe adatta per un concorso di bellezza come Miss Italia, ma la 44 delle nostre due redattrici di moda di Cosmo,Emanuela e Ylenia, l’avremmo vista benissimo.

Tra le 24 finaliste c’erano solo due curvy:Sara Affi Fella, Miss Curvy Kia Molise, e Anna Giulia Sant, Miss Curvy Cotonella Friuli Venezia Giulia. Entrambe hanno dovuto sostenere una sfida testa a testa contro un’altra concorrente: per un attimo abbiamo sperato che si scegliessero tra loro, per giocare ad armi pari. Invece Anna Giulia ha scelto di sfidare la filiforme Nicole di Santo, numero 11, Miss Wella Professionals Sardegna.

È stata la numero 3, Giulia Salemi, Miss Sport Lotto Emilia Romagna, a voler sfidare Sara Affi Fella. «Uno scontro tra teste di serie» dice la Ventura, e invita le due concorrenti a sfilare davanti ai giurati - Emis Killa, Alessandro Preziosi, Marco Belinelli, Alena Seredova e Sandro Mayer, preso di mira su twitter per tutta la sera a causa del suo parrucchino - e motivare la giuria a votarle.

«La donna è bella perché ha le curve. Come ben sapete noi curvy spesso siamo condizionate dalle nostre curve perché non veniamo scelte perché non siamo molto magre e siamo diverse dalle altre. Dovreste votare me perché Miss Italia cambia partendo dalle curvy.» argomenta Sara, giocandosi la carta della discriminazione.

Ora tocca alla sua avversaria. «La cosa che mi distingue dalle altre ragazze è che sono la prima italo persiana da 75 anni. Vi chiedo di votarmi perché Miss Italia per me non è solo un gioco. Un anno fa ho deciso di lasciare tutte le mie certezze, la mia città la mia casa, gli studi, per inseguire il mio sogno. Mi sono trasferita a Milano da sola, ho cominciato a mantenermi da sola facendo la modella. Mi sono iscritta a Miss Italia e ho passato tutta l’estate a fare selezioni, perciò vi chiedo di potermi dare la possibilità di continuare il mio percorso, perché ci credo tanto.» chiede Giulia.

L’argomento vittimista di Sara (noi curvy siamo penalizzate) ha perso contro quello positivo in pieno stile Cosmo di Giulia (mi sto impegnando per raggiungere i miei sogni). Belinelli è convinto e vota Giulia. Mayer dice che meritano tutte e due di passare, ma sceglie anche lui Giulia. Emis Killa fa la scenetta di quello che non sa chi votare e vota Giulia. Con tre voti su cinque passa la bellezza italo persiana, Sara se ne torna a casa con le pive nel sacco.

Al momento della premiazione finale Sara viene richiamata sul palco per ritirare la fascia di Miss Curvy. «Sei contenta? Adesso torna tra le tue colleghe!» squittisce la Ventura. Sara annuisce ma non spiccica una parola: non sembra al settimo cielo per aver vinto la fascia di una categoria “protetta”, che suona come un marchio a fuoco per la sua condizione di curvy.

Forse se ne fosse andata più orgogliosa, come lo sono le nostre Cosmogirl anziché sbandierarla come una condizione handicappante, le cose sarebbero andate diversamente. Anche il direttore di Cosmo, Francesca Delogu, l’ha ribadito pochi mesi fa nel suo editoriale: «Per stare bene nel tuo corpo non contano i chili ma il carattere: una personalità “tonica”, irresistibile, l’orgoglio della diversità, l’emozione che ti dà l’immagine di te.»

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Gaia Giordani
WEB EDITOR
Copywriter e blogger della prima ora, divoro serie TV e nel tempo libero sforno muffin al cioccolato. Ho scritto da poco il mio primo romanzo. Cintura nera di karate. Ho un'insana passione per gli squali, una volta ne ho accarezzato uno. 99% digital, 1% human.